GIACOMO PUCCINI

Morto il 29 novembre di cent'anni fa, Puccini fu l'ultimo grande esponente dell'opera italiana. Il suo teatro fece della vulnerabilità la propria ragion d'essere

Milano, 25 aprile 1926. Al Teatro alla Scala va in scena la première postuma della Turandot, l'ultima opera di Giacomo Puccini. Il compositore era morto due anni prima, il 29 novembre 1924, a Bruxelles, dove aveva portato con sé le bozze del finale dell'opera, sul quale rimuginava da mesi senza riuscire a trovare una soluzione che lo soddisfacesse. Nonostante il collega Franco Alfano fosse stato incaricato di portare a termine l'opera, durante la prima il direttore d'orchestra Arturo Toscanini depose la bacchetta dopo il corteo funebre di Liù (la fedele schiava del protagonista) e si rivolse al pubblico dicendo: «Qui finisce l'opera perché a questo punto il maestro è morto». Oggi queste parole suonano come un requiem per l'intera opera italiana, che in Puccini aveva trovato il suo ultimo grande…

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Storica (Digital) - 1 Issue, N. 190

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