Diversi reperti archeologici confermano che il passaggio al Neolitico è avvenuto nella cosiddetta Mezzaluna fertile, il territorio che forma un arco tra il Levante mediterraneo e il bacino medio dell'Eufrate. All'incirca 18mila anni fa il paesaggio del Vicino Oriente offriva alle comunità che lo abitavano specie selvatiche di cereali (farro, orzo, grano) e legumi (piselli, lenticchie), che in seguito sarebbero state domesticate. I gruppi kebariani, ovvero i primi abitanti mesolitici della regione, li raccoglievano e li macinavano con mortai di pietra. Cercavano anche uva, pistacchi, olive e mandorle. Attorno ai 15mila anni fa la raccolta di cereali selvatici s'intensificò. Gli archeologi hanno rilevato questo cambiamento perché compaiono più pestelli e mortai (pietre usate per macinare i cereali su un'altra pietra), così come i denti dei falcetti usati per tagliare le…
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Storica (Digital) - 1 Issue, N. 182