La Biennale è un luogo comune? Secondo Martin Cordiano (Buenos Aires, 1975) sicuramente sì, e almeno per tre motivi. Il primo: la riconoscibilità di un'esperienza che ogni due anni torna a essere collettiva. Il secondo, quello più scontato: l'Arsenale, i Giardini e tutti gli altri padiglioni sparpagliati per Venezia sono immersi nel flusso inarrestabile del turismo di massa. Il terzo, il più interessante, riguarda invece le possibilità di accesso a una nuova dimensione pubblica: il grande e vero interrogativo al centro del lavoro dell'artista. “Common places” – “luoghi comuni”, appunto, titolo dell'opera che porta in Laguna – occupa un'intera sala dell'Arsenale, interrompendo e riorientando il passaggio del pubblico lungo il percorso espositivo. «L'installazione ci pone allo stesso tempo al suo interno e al suo esterno», spiega l'artista, parlando di un…
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L'uomo Vogue (Digital) - 1 Issue, Maggio - Giugno 2017