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92 Articles

Da 10 anni L'Uomo Vogue dedica con cadenza biennale il numero di maggio/ giugno all'Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia. In questo 2017, proprio come 10 anni fa, viviamo una congiuntura eccezionale, perché oltre a Biennale inaugurano anche dOCUMENTA (ad Atene e Kassel) e Skulptur Projekte Münster, per non parlare di fiere importanti come Frieze New York e Art Basel. In questo momento teniamo particolarmente a sottolineare la vitalità di Milano. Uscita splendidamente dal doppio appuntamento di MiArt e Salone del Mobile, ha tenuto a battesimo una nuova mostra della Fondazione Trussardi, curata da Massimiliano Gioni (“La terra inquieta”, in Triennale), oltre agli appuntamenti di Hangar Bicocca. Sempre in città, proprio a ridosso della Biennale, ha preso il via l'ultimo grande esperimento del protagonista della nostra copertina. Un asse, quello tra…

AGENDA VENEZIANA : una guida ragionata agli eventi collaterali

Il punto di partenza per un ideale percorso tra gli appuntamenti collaterali veneziani è Palazzo Fortuny. A metà strada tra Palazzo Grassi (sede dell'imperdibile mostra in corso di Damien Hirst) e Piazza San Marco, la casa-museo del geniale Mariano Fortuny è diventata una delle sedi museali più affascinanti di tutta la città lagunare. Fino al 27/11 ospita la mostra “Intuition”: un excursus sul tema dell'intuizione a partire da opere storiche dell'iconografia religiosa, scorrendo tra capolavori e correnti del '900, fino al più stretto contemporaneo. Da questo progetto antologico proseguiamo alla scoperta di pagine importanti dedicate ai grandi maestri dell'arte italiana come Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti e Michelangelo Pistoletto, accomunati dall'aver esordito nel movimento dell'Arte Povera. La mostra di Anselmo, dal lungo titolo “Senza titolo, invisibile, dove le stelle si avvicinano…

AGENDA VENEZIANA : una guida ragionata agli eventi collaterali

Beyond Venice: Athens, Kassel, MÜNSTER .

È paragonata a un fenomeno astrologico, un allineamento di pianeti dalle eccentriche traiettorie. L’evento eccezionale, che si verifica ogni 10 anni, è quello che interessa tre importanti kermesse dedicate all’arte contemporanea,tutte inaugurate tra aprile e giugno. Kassel, Münster e Venezia ospitano rispettivamente dOCUMENTA, Skulptur Projekte e la Biennale d’Arte. La prima, quinquennale, ha inaugurato eccezionalmente i battenti lo scorso aprile ad Atene e aprirà nella sede storica di Kassel il 10/06. La tappa greca è stata decisa dal direttore Adam Szymczyk per riflettere sul tema della tensione tra Nord e Sud Europa – il titolo dell’edizione è esplicativo:“Von Athen Lernen” (Learning from Athens). L’idea è anche che esista un nesso tra l’attuale crisi greca e quella vissuta da Kassel dopo la Seconda guerra mondiale. Dopo Atene,Venezia: il 13/05 apre i…

Beyond Venice: Athens, Kassel, MÜNSTER .

Inaugura a New York lo IAIA MUSEUM . Dedicato alla cultura araba e islamica, sarà per ora itinerante

La decisione di fondare lo IAIA, il nuovo museo e hub culturale newyorchese per la promozione dell'arte dei paesi arabi e islamici, nasce dalla constatazione che i continui pregiudizi sul nostro mondo, sempre più amplificati dalla politica, hanno finito col limitare e danneggiare profondamente gli scambi culturali tra i paesi dell'area e gli Stati Uniti», racconta lo sceicco qatariota Mohammed Rashid Al-Thani (nella foto), studioso d'arte e fondatore del neonato museo e centro culturale newyorchese, la cui inaugurazione ufficiale è stata il 4 maggio scorso nella sede provvisoria di 3 Howard Street. «La nostra prima mostra, intitolata senza troppa fantasia “Exhibition 1”, raccoglie le opere di quattro artiste – la palestinese-saudita Dana Awartani, l'iraniana Monir Shahroudy Farmanfarmaian e le indiane Zarina Hashmi e Nasreen Mohamedi – accomunate da una forte…

Inaugura a New York lo IAIA MUSEUM . Dedicato alla cultura araba e islamica, sarà per ora itinerante

Dopo NY e Londra “1:54” va a Marrakech AFRICAN ART FAIR

Diciannove gallerie (tra cui la milanese “Officine dell’Immagine”) e 60 artisti: sono i numeri di “1:54 Contemporary African Art Fair”, la fiera di riferimento nel mondo per l’arte contemporanea africana (nelle foto, due delle edizioni passate), che si è chiusa il 7 maggio a New York. «Una rara occasione per ammirare, sotto lo stesso tetto, sia le opere degli artisti africani più affermati globalmente, come Ibrahim El-Salahi, William Kentridge e Malick Sidibé, sia per avvicinarsi alle pratiche di emergenti di grande talento, come Cheikh Ndiaye, Serge Attukwei Clottey, Boris Nzebo», spiega la businesswoman e curatrice marocchina Touria El Glaoui, fondatrice della fiera, inserita da Forbes nel 2016 tra le “100 most powerful African women”. «Ma la vera novità è che, dal 2018, la fiera sbarcherà finalmente sul suolo africano». La…

Dopo NY e Londra “1:54” va a Marrakech AFRICAN ART FAIR

La quintessenza della nightlife londinese: MR. BURBERRY EDP

Per la versione Eau de Parfum di Mr. Burberry, Christopher Bailey ha chiesto a Francis Kurkdjian, autore dell'originale Mr. Burberry Eau de Toilette, una formula più intensa, più ricca, con una texture più complessa, sempre nel rispetto della tradizione della classica profumeria inglese maschile. Il risultato? Una fragranza speziata, calda, strutturata, con un'importante componente boisée. «Un profumo molto più radicale del primo, dove si riconoscono la cannella, il patchouli, l'ambra e il vetiver. L'EdT è fresca, luminosa, leggera. Le due fragranze sono perfettamente complementari», sottolinea Kurkdjian. Gli fa eco l'attore Josh Sensuale, romantico, l’equivalente olfattivo di un tuxedo. Firmato Francis Kurkdjian Whitehouse, testimonial di entrambe: «L'EdT è leggermente pungente, perfetta per il mattino, il nuovo Mr. Burberry è decisamente più romantico, eccitante come la preparazione a una serata londinese, quando domina la…

La quintessenza della nightlife londinese: MR. BURBERRY EDP

Non solo dOCUMENTA 14: ATENE vive un momento di grande creatività

dOCUMENTA 14 (fino al 16/07) è l’occasione per scoprire un crocevia culturale unico ed effervescente Per il Partenone la concorrenza si fa dura. Per la prima volta fuori dai confini nazionali, dOCUMENTA, una delle rassegne d'arte contemporanea più note al mondo, è sbarcata ad Atene. Con una pletora di mostre, installazioni ed eventi che animano la città dalla zona portuale del Pireo fino al quartiere di Marousi vicino all'aeroporto. «Perché Atene? Perché recentemente è diventata una città ferita», dice Marina Fokidis, capo dell'Ufficio Artistico di dOCUMENTA 14 ad Atene. «Ed è uno spazio ibrido, culturalmente e geopoliticamente all'incrocio fra il Nord e il Sud, l'Est e l'Ovest».Tra i contenitori di “Learning from Athens” ci sono il nuovo Museo di Arte Contemporanea (EMST), il Conservatorio Odeon, la Scuola di Belle Arti, la…

Non solo dOCUMENTA 14: ATENE vive un momento di grande creatività

Da 10 anni L'Uomo Vogue dedica con cadenza biennale il numero di maggio/ giugno all'Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia. In questo 2017, proprio come 10 anni fa, viviamo una congiuntura eccezionale, perché oltre a Biennale inaugurano anche dOCUMENTA (ad Atene e Kassel) e Skulptur Projekte Münster, per non parlare di fiere importanti come Frieze New York e Art Basel. In questo momento teniamo particolarmente a sottolineare la vitalità di Milano. Uscita splendidamente dal doppio appuntamento di MiArt e Salone del Mobile, ha tenuto a battesimo una nuova mostra della Fondazione Trussardi, curata da Massimiliano Gioni (“La terra inquieta”, in Triennale), oltre agli appuntamenti di Hangar Bicocca. Sempre in città, proprio a ridosso della Biennale, ha preso il via l'ultimo grande esperimento del protagonista della nostra copertina. Un asse, quello tra…

Incontro ravvicinato con BRETT GORVY , l’uomo che consiglia i più grandi collezionisti del mondo

Ho una straordinaria memoria fotografica». È su questa formidabile intelligenza visiva che Brett Gorvy ha costruito una carriera leggendaria, con un recente twist: per 23 anni nel dipartimento Post-War and Contemporary Art di Christie's, dove ha realizzato alcune delle vendite più fruttuose della storia, da pochi mesi ha aggiunto il suo nome a quello di Dominique Lévy, entrando come partner in una delle gallerie newyorchesi che dominano il mercato. Lévy Gorvy lavora con le fondazioni e gli archivi di artisti come Carol Rama (a cui è dedicata la grande mostra “Antibodies” al New Museum di New York, mentre altri 30 lavori saranno esposti al Palazzo Ca'nova di Venezia con il titolo “Spazio anche più che tempo”), e consiglia i grandi collezionisti del mondo. Il passaggio, ponderatissimo, di Gorvy (nella foto) dal…

Incontro ravvicinato con BRETT GORVY , l’uomo che consiglia i più grandi collezionisti del mondo

CHAILLY: I programmi per il futuro della Scala nelle parole del suo direttore musicale. Rinnovare l’immagine dell’opera, viaggiare e aprirsi. Anche al cinema

Da sempre restio agli autoritarismi. «La mia persona non deve invadere il cartellone» Ha 64 anni, gran parte dei quali spesa sul podio, frequentato fin dall'adolescenza. Riccardo Chailly ha un passato da enfant prodige della direzione d'orchestra. Un talento bruciante il suo, sbocciato a Milano, dove è tornato da numero uno. È lui il volto del Teatro alla Scala di cui è direttore musicale (da gennaio, dopo due anni da direttore principale). Per onorare gli impegni milanesi, ha chiuso anticipatamente il rapporto con i complessi del Gewandhaus di Lipsia, mantenendo quello con l'Orchestra di Lucerna: una Lamborghini sonora da rimettere in pista nella pausa estiva. Chailly è restio ad autoritarismi e sovraesposizioni. Anzi. Punto chiave del suo business plan scaligero è «non essere sempre presente, egocentrico. La mia persona non deve invadere…

CHAILLY: I programmi per il futuro della Scala nelle parole del suo direttore musicale. Rinnovare l’immagine dell’opera, viaggiare e aprirsi. Anche al cinema

Sognando la California (e gli anni 60) con PT PANTALONI TORINO

Cura del dettaglio e anima sartoriale con un twist vacanziero, che sa molto di surf e anni 60. È questa la chiave di lettura della nuova collezione di PT Pantaloni Torino, brand specializzatissimo in un capo must del guardaroba maschile, i pantaloni appunto, che per la Primavera/Estate 2017 si fa ispirare dal lifestyle del mondo californiano e dai colori degli atolli caraibici. Non a caso alcuni modelli della collezione si chiamano Turtle Cove, Shaka e San Blas e sono dipinti con motivi presi in prestito dalla natura del posto, come fiori di ibisco e maestosi tucani. In comune ci sono l'effetto vintage, i colori freschi ed estivi, e le fodere interne stampate con motivi ispirati al surf e alle onde. Tre diversi tessuti: tela di lana lavabile stretch, declinata nei…

Sognando la California (e gli anni 60) con PT PANTALONI TORINO

AGENDA VENEZIANA : una guida ragionata agli eventi collaterali

Il punto di partenza per un ideale percorso tra gli appuntamenti collaterali veneziani è Palazzo Fortuny. A metà strada tra Palazzo Grassi (sede dell'imperdibile mostra in corso di Damien Hirst) e Piazza San Marco, la casa-museo del geniale Mariano Fortuny è diventata una delle sedi museali più affascinanti di tutta la città lagunare. Fino al 27/11 ospita la mostra “Intuition”: un excursus sul tema dell'intuizione a partire da opere storiche dell'iconografia religiosa, scorrendo tra capolavori e correnti del '900, fino al più stretto contemporaneo. Da questo progetto antologico proseguiamo alla scoperta di pagine importanti dedicate ai grandi maestri dell'arte italiana come Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti e Michelangelo Pistoletto, accomunati dall'aver esordito nel movimento dell'Arte Povera. La mostra di Anselmo, dal lungo titolo “Senza titolo, invisibile, dove le stelle si avvicinano…

AGENDA VENEZIANA : una guida ragionata agli eventi collaterali

FUNCTION/DESIGN

Sperimentazione e innovazione sono da sempre i fondamenti dell’etica di C.P. Company, capaci di portare allo sviluppo di silhouettes e materiali nuovi a ogni stagione. Un lavoro di ricerca continuo, soprattutto se si parla di abbigliamento militare, fonte di ispirazione per le creazioni più iconiche della storia del brand. Da qui nasce il Chrome, nylon multifilamento dalle prestazioni eccellenti, elastico e resistente – non a caso intensamente sfruttato in ambito militare – progettato per adattarsi perfettamente al processo di tintura in capo che tradizionalmente caratterizza il marchio e dal quale si ottiene un tessuto finito (nella foto, una giacca della nuova collezione) che fonde estetica e notevole funzionalità, proprio come il metallo cromato. Lucentezza e resistenza senza paragoni.…

FUNCTION/DESIGN

Beyond Venice: Athens, Kassel, MÜNSTER .

È paragonata a un fenomeno astrologico, un allineamento di pianeti dalle eccentriche traiettorie. L’evento eccezionale, che si verifica ogni 10 anni, è quello che interessa tre importanti kermesse dedicate all’arte contemporanea,tutte inaugurate tra aprile e giugno. Kassel, Münster e Venezia ospitano rispettivamente dOCUMENTA, Skulptur Projekte e la Biennale d’Arte. La prima, quinquennale, ha inaugurato eccezionalmente i battenti lo scorso aprile ad Atene e aprirà nella sede storica di Kassel il 10/06. La tappa greca è stata decisa dal direttore Adam Szymczyk per riflettere sul tema della tensione tra Nord e Sud Europa – il titolo dell’edizione è esplicativo:“Von Athen Lernen” (Learning from Athens). L’idea è anche che esista un nesso tra l’attuale crisi greca e quella vissuta da Kassel dopo la Seconda guerra mondiale. Dopo Atene,Venezia: il 13/05 apre i…

Beyond Venice: Athens, Kassel, MÜNSTER .

Meet the new Persol generation VINCENT GALLO

Dopo Scott Eastwood, spokesperson della campagna precedente, è VINCENT GALLO il testimonial della nuova campagna Persol “Meet the new generation”, dedicata a uno dei modelli più iconici del marchio, il 649. Lanciato nel 1957 per proteggere dalla polvere e dai detriti gli occhi dei tramvieri torinesi,e caratterizzato proprio per questo motivo da LENTI PARTICOLARMENTE VOLUMINOSE, il 649 diventa da subito l’occhiale preferito dagli attori di Hollywood e Cinecittà, da STEVE MCQUEEN a MARCELLO MASTROIANNI. Rilanciati in varie combinazioni di colori e materiali in versione sia da sole che da vista, i nuovi 649 sono caratterizzati dall’uso di metalli leggerissimi. Ritratto nella campagna in bianco e nero da ZACKERY MICHAEL, Gallo è l’incarnazione ideale dello spirito indipendente e creativo di Persol: un artista provocatorio, in grado di suscitare reazioni opposte, love…

Meet the new Persol generation VINCENT GALLO

Inaugura a New York lo IAIA MUSEUM . Dedicato alla cultura araba e islamica, sarà per ora itinerante

La decisione di fondare lo IAIA, il nuovo museo e hub culturale newyorchese per la promozione dell'arte dei paesi arabi e islamici, nasce dalla constatazione che i continui pregiudizi sul nostro mondo, sempre più amplificati dalla politica, hanno finito col limitare e danneggiare profondamente gli scambi culturali tra i paesi dell'area e gli Stati Uniti», racconta lo sceicco qatariota Mohammed Rashid Al-Thani (nella foto), studioso d'arte e fondatore del neonato museo e centro culturale newyorchese, la cui inaugurazione ufficiale è stata il 4 maggio scorso nella sede provvisoria di 3 Howard Street. «La nostra prima mostra, intitolata senza troppa fantasia “Exhibition 1”, raccoglie le opere di quattro artiste – la palestinese-saudita Dana Awartani, l'iraniana Monir Shahroudy Farmanfarmaian e le indiane Zarina Hashmi e Nasreen Mohamedi – accomunate da una forte…

Inaugura a New York lo IAIA MUSEUM . Dedicato alla cultura araba e islamica, sarà per ora itinerante

Dalla “giacca di pelle più bella che ci sia” al debutto a Parigi. AJMONE : storia di una passione di famiglia

Nato a Biella, in un contesto d'eccellenza tessile e d'alta tradizione sartoriale e manifatturiera, Stefano Aimone, 36 anni, cresce nel culto di quell'operosità illuminata propria della grande storia biellese: un sapere rigoroso che unisce la passione per la ricerca stilistica al piacere per la pregevolezza dei materiali. L'immaginario di Aimone – designer appassionato d'arte, barche e auto d'epoca, col pallino della customizzazione, collezionista di capi vintage e motociclette – si nutre anche dell'eleganza funzionale di Gio Ponti, dell'essenzialità del design minimalista, dell'anticonformismo artistico di Carol Rama. Il suo approccio curioso lo avvicina prima al mondo sartoriale di Dolce & Gabbana e poi a realtà di casualwear famose in tutto il mondo, dove i materiali prediletti sono, appunto, denim e pelle. È qui che nasce un desiderio creativo tout court: disegnare…

Dalla “giacca di pelle più bella che ci sia” al debutto a Parigi. AJMONE : storia di una passione di famiglia

Dopo NY e Londra “1:54” va a Marrakech AFRICAN ART FAIR

Diciannove gallerie (tra cui la milanese “Officine dell’Immagine”) e 60 artisti: sono i numeri di “1:54 Contemporary African Art Fair”, la fiera di riferimento nel mondo per l’arte contemporanea africana (nelle foto, due delle edizioni passate), che si è chiusa il 7 maggio a New York. «Una rara occasione per ammirare, sotto lo stesso tetto, sia le opere degli artisti africani più affermati globalmente, come Ibrahim El-Salahi, William Kentridge e Malick Sidibé, sia per avvicinarsi alle pratiche di emergenti di grande talento, come Cheikh Ndiaye, Serge Attukwei Clottey, Boris Nzebo», spiega la businesswoman e curatrice marocchina Touria El Glaoui, fondatrice della fiera, inserita da Forbes nel 2016 tra le “100 most powerful African women”. «Ma la vera novità è che, dal 2018, la fiera sbarcherà finalmente sul suolo africano». La…

Dopo NY e Londra “1:54” va a Marrakech AFRICAN ART FAIR

THE ARTISTS’ VOCABULARY

SABIO . Vive e lavora tra New York e Rio de Janiero, città che hanno fortemente influenzato e ispirato il suo personale vocabolario visivo e concettuale. Documentarista, ha creato, dipinto e documentato il paesaggio urbano per oltre 20 anni. Impegnato su più fronti, sta lavorando a diversi progetti tra cui una collettiva a Parigi, un libro e alcune capsule collection per fashion brands. YVES SCHERER . Visual artist svizzero, esplora temi legati al sesso, alla celebrità e alla vita da single, usando prevalentemente sculture e installazioni per creare ambienti immersivi che fondono realtà e finzione al fine di offrire a chi osserva una prospettiva romantica sull'amore, la spiritualità e la vita quotidiana.Attualmente sta lavorando a un progetto charity in Messico. SEAN STOCKTON . Gli skatepark che ha frequentato per oltre 25 anni…

THE ARTISTS’ VOCABULARY

TOP SAILING GEAR

A sfidare Oracle Usa Team, che il 17-18 e 24-27 giugno mette in palio la 35ª America’s Cup alle meravigliose (e insidiose) Bermuda, sarà il vincitore dei Louis Vuitton America’s Cup Qualifiers & Challenger Playoffs, al via il 26/05. Molti indicano come favorito il catamarano di Emirates Team New Zealand, con le sue rivoluzionarie pedaliere in luogo dei tradizionali coffee grinder, e l’ingaggio del bronzo olimpico di ciclismo (a Londra 2012) Simon van Velthooven. In attesa delle gare, Russell Coutts oggi Ceo di America’s Cup (che per 5 volte ne ha alzato il trofeo) ha testato in barca Herno Laminar. Progetto di ingegneria sartoriale pensato dallo sponsor ufficiale della 35ª America’s Cup insieme a Gore®, la special collection comprende due giubbini e due gilet, una polo e un cappello con…

TOP SAILING GEAR

La quintessenza della nightlife londinese: MR. BURBERRY EDP

Per la versione Eau de Parfum di Mr. Burberry, Christopher Bailey ha chiesto a Francis Kurkdjian, autore dell'originale Mr. Burberry Eau de Toilette, una formula più intensa, più ricca, con una texture più complessa, sempre nel rispetto della tradizione della classica profumeria inglese maschile. Il risultato? Una fragranza speziata, calda, strutturata, con un'importante componente boisée. «Un profumo molto più radicale del primo, dove si riconoscono la cannella, il patchouli, l'ambra e il vetiver. L'EdT è fresca, luminosa, leggera. Le due fragranze sono perfettamente complementari», sottolinea Kurkdjian. Gli fa eco l'attore Josh Sensuale, romantico, l’equivalente olfattivo di un tuxedo. Firmato Francis Kurkdjian Whitehouse, testimonial di entrambe: «L'EdT è leggermente pungente, perfetta per il mattino, il nuovo Mr. Burberry è decisamente più romantico, eccitante come la preparazione a una serata londinese, quando…

La quintessenza della nightlife londinese: MR. BURBERRY EDP

È GANT lo sponsor e fornitore ufficiale della 24 Ore di Le Mans

Con la lista delle 60 auto iscritte alla corsa (quattro le categorie), la marcia di avvicinamento alla prossima 24 Ore di Le Mans (17-18/06) entra nel vivo. Decine di migliaia di appassionati, già a una settimana dalla gara, daranno il via a un happening internazionale tra i più attesi e ricchi di eventi: l'unico in cui tanti tifosi spesso arrivano da lontanissimo, a bordo delle auto più bizzarre e rombanti; l'unico ad avvicinare, fino a rendere vera comunità, piloti e pubblico; l'unico dove può ancora capitare di scambiare due chiacchiere con qualche campione mescolato alla folla. Con l'uscita di Audi dal World Endurance Championship, saranno sei i superprototipi in gioco nella categoria LMP1 (due Porsche 9191 Hybrid, tre Toyota Gazoo Racing TS050, una ByKolles Team). Ben 25, invece, le auto…

È GANT lo sponsor e fornitore ufficiale della 24 Ore di Le Mans

Non solo dOCUMENTA 14: ATENE vive un momento di grande creatività

dOCUMENTA 14 (fino al 16/07) è l’occasione per scoprire un crocevia culturale unico ed effervescente Per il Partenone la concorrenza si fa dura. Per la prima volta fuori dai confini nazionali, dOCUMENTA, una delle rassegne d'arte contemporanea più note al mondo, è sbarcata ad Atene. Con una pletora di mostre, installazioni ed eventi che animano la città dalla zona portuale del Pireo fino al quartiere di Marousi vicino all'aeroporto. «Perché Atene? Perché recentemente è diventata una città ferita», dice Marina Fokidis, capo dell'Ufficio Artistico di dOCUMENTA 14 ad Atene. «Ed è uno spazio ibrido, culturalmente e geopoliticamente all'incrocio fra il Nord e il Sud, l'Est e l'Ovest».Tra i contenitori di “Learning from Athens” ci sono il nuovo Museo di Arte Contemporanea (EMST), il Conservatorio Odeon, la Scuola di Belle Arti,…

Non solo dOCUMENTA 14: ATENE vive un momento di grande creatività

RUCO LINE festeggia 30 anni di successo e passione . Radici in Umbria per il marchio ispirato alle scarpe fatte con aghi e filo da pesca a Santo Domingo

Celebrare i primi trent'anni di Ruco Line è un importante traguardo; tre decenni intensi che, insieme al supporto della mia compagna di vita Daniela Penchini, hanno portato il nostro marchio dall'essere una realtà di nicchia al successo internazionale». A parlare è Marco Santucci, fondatore e Ceo di Ruco Line. «Questo compleanno rappresenta l'inizio di una nuova era che vedrà un forte ampliamento della nostra gamma di calzature maschili e femminili, con lo sviluppo di capsule collection, progetti unici ideati in collaborazione con artisti e designer di fama internazionale, aspetto a cui sia io sia Daniela teniamo moltissimo». La storia di Ruco Line nasce a metà degli anni Ottanta, periodo in cui Marco Santucci vive e lavora a Santo Domingo; durante la sua permanenza rimane affascinato da alcune calzature realizzate da…

RUCO LINE festeggia 30 anni di successo e passione . Radici in Umbria per il marchio ispirato alle scarpe fatte con aghi e filo da pesca a Santo Domingo

Incontro ravvicinato con BRETT GORVY , l’uomo che consiglia i più grandi collezionisti del mondo

Ho una straordinaria memoria fotografica». È su questa formidabile intelligenza visiva che Brett Gorvy ha costruito una carriera leggendaria, con un recente twist: per 23 anni nel dipartimento Post-War and Contemporary Art di Christie's, dove ha realizzato alcune delle vendite più fruttuose della storia, da pochi mesi ha aggiunto il suo nome a quello di Dominique Lévy, entrando come partner in una delle gallerie newyorchesi che dominano il mercato. Lévy Gorvy lavora con le fondazioni e gli archivi di artisti come Carol Rama (a cui è dedicata la grande mostra “Antibodies” al New Museum di New York, mentre altri 30 lavori saranno esposti al Palazzo Ca'nova di Venezia con il titolo “Spazio anche più che tempo”), e consiglia i grandi collezionisti del mondo. Il passaggio, ponderatissimo, di Gorvy (nella foto)…

Incontro ravvicinato con BRETT GORVY , l’uomo che consiglia i più grandi collezionisti del mondo

CHAILLY: I programmi per il futuro della Scala nelle parole del suo direttore musicale. Rinnovare l’immagine dell’opera, viaggiare e aprirsi. Anche al cinema

Da sempre restio agli autoritarismi. «La mia persona non deve invadere il cartellone» Ha 64 anni, gran parte dei quali spesa sul podio, frequentato fin dall'adolescenza. Riccardo Chailly ha un passato da enfant prodige della direzione d'orchestra. Un talento bruciante il suo, sbocciato a Milano, dove è tornato da numero uno. È lui il volto del Teatro alla Scala di cui è direttore musicale (da gennaio, dopo due anni da direttore principale). Per onorare gli impegni milanesi, ha chiuso anticipatamente il rapporto con i complessi del Gewandhaus di Lipsia, mantenendo quello con l'Orchestra di Lucerna: una Lamborghini sonora da rimettere in pista nella pausa estiva. Chailly è restio ad autoritarismi e sovraesposizioni. Anzi. Punto chiave del suo business plan scaligero è «non essere sempre presente, egocentrico. La mia persona non…

CHAILLY: I programmi per il futuro della Scala nelle parole del suo direttore musicale. Rinnovare l’immagine dell’opera, viaggiare e aprirsi. Anche al cinema

«Accetterei qualsiasi ruolo pur di uscire dalla commedia all'italiana», ammette Federico Russo, 19 anni, attore da dodici. Come non capirlo: dopo l'esordio a sette anni nella serie “Incantesimo 7”, nove stagioni de “I Cesaroni” gli hanno assicurato la notorietà. Poi ha lavorato per la Disney in “Alex & Co.”, si è fatto un'esperienza nel cinema con “L'aquilone di Claudio” e “Come diventare grandi nonostante i genitori” di Lucini, e lo vedremo prossimamente in altre due serie Tv, “Scomparsa” e “L'isola di Piero”. «Ho iniziato per caso, con delle foto: qualcuno le ha viste, mia madre mi ha accompagnato a un casting, mi hanno preso... Verso i 12, 13 anni quello che prima era un gioco è diventato una scelta, una passione». Con un padre da sempre assente e la madre…

GOOD VIBRATIONS

«SEMPRE A DIRMI CHE GLI ARTISTI HANNO IL FUOCO DENTRO. DA ALLORA QUANDO COMPONGO UN PEZZO CHE SENTO MOLTO, LO GIUDICO “LAVICO”: È IL FRUTTO DEL FUOCO CHE ARDE IN ME» Bella da vedere, pratica da usare e updated a 360°. MINI Clubman è la compagna di viaggio ideale: ti porta ovunque, con tanto spazio per gli amici e per bagagli anche ingombranti, il tutto occupandosi delle tue esigenze e cullando i tuoi desideri. Di tranquillità, prima di tutto, indicando la destinazione in maniera rapida e precisa grazie all’interfaccia touch del navigatore e all’ampio display, di lettura chiara e istintiva. Ma anche intrattenendoti con l’estrema qualità e pulizia del suono garantita dal sofisticato impianto Harman Kardon, icona HI-FI capace di ricreare la magia delle esecuzioni live e la nitidezza delle registrazioni…

GOOD VIBRATIONS

Sognando la California (e gli anni 60) con PT PANTALONI TORINO

Cura del dettaglio e anima sartoriale con un twist vacanziero, che sa molto di surf e anni 60. È questa la chiave di lettura della nuova collezione di PT Pantaloni Torino, brand specializzatissimo in un capo must del guardaroba maschile, i pantaloni appunto, che per la Primavera/Estate 2017 si fa ispirare dal lifestyle del mondo californiano e dai colori degli atolli caraibici. Non a caso alcuni modelli della collezione si chiamano Turtle Cove, Shaka e San Blas e sono dipinti con motivi presi in prestito dalla natura del posto, come fiori di ibisco e maestosi tucani. In comune ci sono l'effetto vintage, i colori freschi ed estivi, e le fodere interne stampate con motivi ispirati al surf e alle onde. Tre diversi tessuti: tela di lana lavabile stretch, declinata nei…

Sognando la California (e gli anni 60) con PT PANTALONI TORINO

L’UOMO VOGUE MAGGIO-GIUGNO 2017

Non ho mai amato gli “ideologismi curatoriali”: il mio rispetto per la libertà d'espressione dell'artista è da sempre troppo grande perché possa desiderare che essa, soprattutto per una Biennale d'Arte, venga in qualsiasi modo limitata all'interno della cornice della visione del curatore. Nasce da queste premesse “Viva Arte Viva”, una Biennale “con gli artisti, degli artisti e per gli artisti”, che così ho battezzato per valorizzare il grande ruolo che essi, nella meravigliosa diversità delle loro pratiche, hanno nel riverberare generosa vitalità nel mondo che viviamo. Più che un'idea curatoriale unica e autorevole, ho voluto mettere loro al centro del discorso: le forme e i linguaggi visivi che propongono, gli interrogativi che affrontano, i modi di vivere che scelgono. Saranno numerose le iniziative di questa 57a Esposizione Internazionale d'Arte volta…

FUNCTION/DESIGN

Sperimentazione e innovazione sono da sempre i fondamenti dell’etica di C.P. Company, capaci di portare allo sviluppo di silhouettes e materiali nuovi a ogni stagione. Un lavoro di ricerca continuo, soprattutto se si parla di abbigliamento militare, fonte di ispirazione per le creazioni più iconiche della storia del brand. Da qui nasce il Chrome, nylon multifilamento dalle prestazioni eccellenti, elastico e resistente – non a caso intensamente sfruttato in ambito militare – progettato per adattarsi perfettamente al processo di tintura in capo che tradizionalmente caratterizza il marchio e dal quale si ottiene un tessuto finito ( nella foto, una giacca della nuova collezione ) che fonde estetica e notevole funzionalità, proprio come il metallo cromato. Lucentezza e resistenza senza paragoni.…

FUNCTION/DESIGN

Meet the new Persol generation VINCENT GALLO

Dopo Scott Eastwood, spokesperson della campagna precedente, è VINCENT GALLO il testimonial della nuova campagna Persol “Meet the new generation”, dedicata a uno dei modelli più iconici del marchio, il 649. Lanciato nel 1957 per proteggere dalla polvere e dai detriti gli occhi dei tramvieri torinesi,e caratterizzato proprio per questo motivo da LENTI PARTICOLARMENTE VOLUMINOSE, il 649 diventa da subito l’occhiale preferito dagli attori di Hollywood e Cinecittà, da STEVE MCQUEEN a MARCELLO MASTROIANNI. Rilanciati in varie combinazioni di colori e materiali in versione sia da sole che da vista, i nuovi 649 sono caratterizzati dall’uso di metalli leggerissimi. Ritratto nella campagna in bianco e nero da ZACKERY MICHAEL, Gallo è l’incarnazione ideale dello spirito indipendente e creativo di Persol: un artista provocatorio, in grado di suscitare reazioni opposte, love…

Meet the new Persol generation VINCENT GALLO

MARK BRADFORD U.S.A. Pavilion “TOMORROW IS ANOTHER DAY” Giardini e San Polo 2559/a (Fondamenta dei Frari)

Quello che Mark Bradford fa con la sua pittura di carta e colore – costringerti ad avvicinarti, ad allontanarti, a girarle intorno per coglierne le forme, i solchi, i movimenti – lo fa anche con la sua presenza fisica: altissimo, magrissimo, vestito di bianco, ti obbliga a guardare verso il cielo quando ti parla. Se non fosse un artista-attivista tra i più potenti dei nostri tempi (nato a Los Angeles nel 1961) sarebbe un guru, perché ogni sua frase è un'affermazione di libertà e di consapevolezza. Ci vediamo ai Giardini per parlare del suo padiglione americano: nella prima stanza, grandi tele appena arrivate da Los Angeles rivestono una struttura che pare collassata dal soffitto. Lo scopo è far interagire i visitatori con lo spazio, spingerli verso i margini, perché è…

MARK BRADFORD U.S.A. Pavilion “TOMORROW IS ANOTHER DAY” Giardini e San Polo 2559/a (Fondamenta dei Frari)

John Waters è riuscito a costruirsi un'intera carriera sul fatto di essere generalmente detestato. Forse conoscete il cineasta nato nel 1946 a Baltimora come “Pope of trash” (papa della spazzatura), soprannome affibbiatogli dal romanziere William S. Burroughs, “King of puke” (re del vomito), o “People's Pervert” (pervertito del popolo), ma per quanto abbia scioccato il pubblico delle sale cinematografiche a partire dalla metà degli anni 60, oggi l'autore è totalmente concentrato sull'arte contemporanea. Il primo film di Waters, “Pink flamingos”, che l'autorevole rivista Variety aveva giudicato come uno dei “film più abietti, stupidi e repellenti che siano mai stati realizzati”, conteneva scene esplicite di cannibalismo e masturbazione, tutte servite su uno sfondo kitsch di riferimenti alla cultura pop. Un film che oggi riscuoterebbe un successo istantaneo tra i millennials, ma…

XAVIER VEILHAN France Pavilion “STUDIO VENEZIA” Giardini

Lui si definisce “artiste plasticien”, ma è difficile raccontare Xavier Veilhan come uno scultore, perché la sua pratica, per quanto tridimensionale ed estremamente “solida”, ha un versante concettuale e partecipativo molto forte. Nato a Lione nel 1963, formatosi con Georg Baselitz, già passato con sculture e installazioni dal Pompidou e da Versailles, oggi è una star internazionale, con diverse gallerie (tra cui l'infallibile Emmanuel Perrotin) che lo rappresentano in tutto il mondo, uno studio parigino con dieci assistenti, e un carattere calmo e pensoso che probabilmente serve a bilanciare il glamour e la risonanza del suo lavoro. Nei giorni in cui si appresta a ultimare il Padiglione Francese della Biennale, ci incontriamo al Paradiso, il bar fuori dai Giardini, e dopo un cappuccino e una lunga chiacchierata che spazia da…

XAVIER VEILHAN France Pavilion “STUDIO VENEZIA” Giardini

Dalla “giacca di pelle più bella che ci sia” al debutto a Parigi. AJMONE : storia di una passione di famiglia

Nato a Biella, in un contesto d'eccellenza tessile e d'alta tradizione sartoriale e manifatturiera, Stefano Aimone, 36 anni, cresce nel culto di quell'operosità illuminata propria della grande storia biellese: un sapere rigoroso che unisce la passione per la ricerca stilistica al piacere per la pregevolezza dei materiali. L'immaginario di Aimone – designer appassionato d'arte, barche e auto d'epoca, col pallino della customizzazione, collezionista di capi vintage e motociclette – si nutre anche dell'eleganza funzionale di Gio Ponti, dell'essenzialità del design minimalista, dell'anticonformismo artistico di Carol Rama. Il suo approccio curioso lo avvicina prima al mondo sartoriale di Dolce & Gabbana e poi a realtà di casualwear famose in tutto il mondo, dove i materiali prediletti sono, appunto, denim e pelle. È qui che nasce un desiderio creativo tout court: disegnare…

Dalla “giacca di pelle più bella che ci sia” al debutto a Parigi. AJMONE : storia di una passione di famiglia

THE ARTISTS’ VOCABULARY

SABIO . Vive e lavora tra New York e Rio de Janiero, città che hanno fortemente influenzato e ispirato il suo personale vocabolario visivo e concettuale. Documentarista, ha creato, dipinto e documentato il paesaggio urbano per oltre 20 anni. Impegnato su più fronti, sta lavorando a diversi progetti tra cui una collettiva a Parigi, un libro e alcune capsule collection per fashion brands. YVES SCHERER . Visual artist svizzero, esplora temi legati al sesso, alla celebrità e alla vita da single, usando prevalentemente sculture e installazioni per creare ambienti immersivi che fondono realtà e finzione al fine di offrire a chi osserva una prospettiva romantica sull'amore, la spiritualità e la vita quotidiana.Attualmente sta lavorando a un progetto charity in Messico. SEAN STOCKTON . Gli skatepark che ha frequentato per oltre…

THE ARTISTS’ VOCABULARY

ANNE IMHOF Germany Pavilion Giardini

«L'opera che presenterò a Venezia sarà, come gran parte dei miei lavori passati, molto composita. Un nuovo ciclo di dipinti ricoprirà le pareti del Padiglione, mentre al suo centro sorgerà un'installazione di acqua e vetro, che creerà un'oasi di trasparenza e un forte contrappunto alla sua pesante architettura. Attorno a essa, una dozzina di performer metteranno in scena un'opera incentrata su una riflessione sul peso corporeo e sul binomio ascesa-caduta, intrisa di riferimenti sessuali». Di più non rivela Anne Imhof – classe '78 e artista tedesca del momento – sull'opera con cui rappresenterà la Germania ai Giardini e a cui lavora incessantemente da quasi un anno. Di sicuro, stando a questa descrizione, ci sono i presupposti per credere che non sarà meno epica, per afflato, del celeberrimo ciclo “Angst”, a…

ANNE IMHOF Germany Pavilion Giardini

Non è la prima volta a Venezia per Petrit Halilaj, 31 anni compiuti a marzo. Nel 2013 aveva realizzato un'imponente scultura-nido, dimora di una coppia di canarini, per quella che fu la prima partecipazione ufficiale del Kosovo alla Biennale Arte. E se pensate che sia cosa da poco, basti ricordare che un'ottantina di nazioni Onu,tra cui cinque membri dell'Unione Europea, ancora non riconosce l'autonomia del giovane stato balcanico dalla Serbia. La Biennale è talvolta specchio lucidissimo della geopolitica internazionale. «Quattro anni fa ho contribuito a fondare un padiglione: una casa per una parte fragile della mia terra d'origine e della mia vita. Stavolta è un po' diverso perché il mio lavoro sarà esposto all'Arsenale, in mezzo a tante altre opere», racconta Halilaj dal suo studio di Berlino. «L'atteggiamento però rimane…

Era il 1978 e Liu Jianhua (Ji'an, 1962) dava alla luce la sua prima scultura in porcellana, ancora oggi suo materiale d'elezione. Erano anni cruciali nella storia della Cina post-maoista, con l'ascesa di Deng Xiaoping e l'inizio della controrivoluzione capitalista. Jianhua fu il primogenito di questa rivoluzione al contrario: la sua scossa ne influenzerà la pratica artistica e lo porterà a rappresentare per la prima volta la Cina alla Biennale di Venezia. In un modo o nell'altro. Nel 2003 il padiglione non approdò mai in Laguna a causa dell'epidemia di Sars che ne impedì l'apertura: fu invece riallestito al Guangdong Museum of Art lo stesso anno. In quell'occasione, che Liu definisce drammatica, l'artista aveva riprodotto in ceramica una serie sterminata di oggetti d'uso comune come scarpe, flaconi, borse, bottiglie. Più…

È GANT lo sponsor e fornitore ufficiale della 24 Ore di Le Mans

Con la lista delle 60 auto iscritte alla corsa (quattro le categorie), la marcia di avvicinamento alla prossima 24 Ore di Le Mans (17-18/06) entra nel vivo. Decine di migliaia di appassionati, già a una settimana dalla gara, daranno il via a un happening internazionale tra i più attesi e ricchi di eventi: l'unico in cui tanti tifosi spesso arrivano da lontanissimo, a bordo delle auto più bizzarre e rombanti; l'unico ad avvicinare, fino a rendere vera comunità, piloti e pubblico; l'unico dove può ancora capitare di scambiare due chiacchiere con qualche campione mescolato alla folla. Con l'uscita di Audi dal World Endurance Championship, saranno sei i superprototipi in gioco nella categoria LMP1 (due Porsche 9191 Hybrid, tre Toyota Gazoo Racing TS050, una ByKolles Team). Ben 25, invece, le auto…

È GANT lo sponsor e fornitore ufficiale della 24 Ore di Le Mans

«L'opera multisensoriale che presenterò all'Arsenale, intitolata “All of a tremble (Encounter 1)”, sarà composta da due macchinari: un rullo per stampare motivi decorativi su carta da parati e un dispositivo a carillon che, parallelamente, interpreterà le diverse “personalità” dei motivi stampati», rivela il multipremiato artista albanese Anri Sala, insignito dell'Hugo Boss Prize nel 2002 e del Vincent Award nel 2014, e tra i pochi a poter vantare ben quattro presenze alla Biennale – vi ha infatti già preso parte nel 1999 e nel 2001, anno in cui si aggiudica il Premio come Giovane Artista, e poi nuovamente nel 2013, l'anno in cui rappresenta ai Giardini la sua patria d'elezione, la Francia, con l'installazione video “Ravel Ravel unravel”. «Ho concepito “All of a tremble (Encounter 1)” come un luogo di incontri…

TOP SAILING GEAR

A sfidare Oracle Usa Team, che il 17-18 e 24-27 giugno mette in palio la 35ª America’s Cup alle meravigliose (e insidiose) Bermuda, sarà il vincitore dei Louis Vuitton America’s Cup Qualifiers & Challenger Playoffs, al via il 26/05. Molti indicano come favorito il catamarano di Emirates Team New Zealand, con le sue rivoluzionarie pedaliere in luogo dei tradizionali coffee grinder, e l’ingaggio del bronzo olimpico di ciclismo (a Londra 2012) Simon van Velthooven. In attesa delle gare, Russell Coutts oggi Ceo di America’s Cup (che per 5 volte ne ha alzato il trofeo) ha testato in barca Herno Laminar. Progetto di ingegneria sartoriale pensato dallo sponsor ufficiale della 35ª America’s Cup insieme a Gore®, la special collection comprende due giubbini e due gilet, una polo e un cappello con…

TOP SAILING GEAR

RUCO LINE festeggia 30 anni di successo e passione . Radici in Umbria per il marchio ispirato alle scarpe fatte con aghi e filo da pesca a Santo Domingo

Celebrare i primi trent'anni di Ruco Line è un importante traguardo; tre decenni intensi che, insieme al supporto della mia compagna di vita Daniela Penchini, hanno portato il nostro marchio dall'essere una realtà di nicchia al successo internazionale». A parlare è Marco Santucci, fondatore e Ceo di Ruco Line. «Questo compleanno rappresenta l'inizio di una nuova era che vedrà un forte ampliamento della nostra gamma di calzature maschili e femminili, con lo sviluppo di capsule collection, progetti unici ideati in collaborazione con artisti e designer di fama internazionale, aspetto a cui sia io sia Daniela teniamo moltissimo». La storia di Ruco Line nasce a metà degli anni Ottanta, periodo in cui Marco Santucci vive e lavora a Santo Domingo; durante la sua permanenza rimane affascinato da alcune calzature realizzate da…

RUCO LINE festeggia 30 anni di successo e passione . Radici in Umbria per il marchio ispirato alle scarpe fatte con aghi e filo da pesca a Santo Domingo

Difficile non riconoscere immediatamente un'opera di Andy Hope 1930, il nome adottato sette anni fa dall'artista tedesco Andreas Hofer, vista la ricorrenza in tutto il corpus degli stessi temi e personaggi: indiani e cowboy, dinosauri, supereroi dei comics, attori della vecchia Hollywood, accostati a forme elementari astratte, il cerchio, il rettangolo, la croce, l'ovale, già utilizzati dai costruttivisti russi. «Ho cominciato a lavorare con i supereroi fin dall'inizio. Mi sono sempre sembrati interessanti, considerando il potenziale di significati che rivestono sia in ambito sociale sia politico. Certo è leggermente frustrante che il cinema sforna-franchise non sia sempre particolarmente smart nel maneggiare questo materiale. Non ritengo però che l'attuale ossessione per i supereroi abbia avuto alcun effetto sul mio lavoro». Alla Biennale l'artista, un ex graphic designer che vive e lavora…

GEOFFREY FARMER Canada Pavilion “A WAY OUT OF THE MIRROR” Giardini

Originario di Vancouver, è più un poeta che un artista contemporaneo atipico. Famoso per le sue opere di grande formato realizzate con tecniche miste – illustrazioni, fotografia e scultura – applica alle sue installazioni ultraterrene le tecniche letterarie del copia-e-incolla apparentemente abborracciato dei luminari della beat generation Walt Whitman e Allen Ginsberg. Il suo lavoro può evocare a volte i collage fantastici e progressisti dell'artista dadaista tedesca Hannah Höch e i montaggi antifascisti di John Heartfield, ma se si tolgono gli strati grafici ciò che rimane è un pasticcio meticolosamente curato che rispecchia la sua vita personale «assolutamente caotica», mi assicura Farmer. «Ma se per caso c'è un'idea che mi prende, e mi solleva in aria e mi fa volare come in“James e la pesca gigante” di Roald Dahl, posso…

GEOFFREY FARMER Canada Pavilion “A WAY OUT OF THE MIRROR” Giardini

HUSNI-BEY, CUOGHI, ANDREOTTA CALÒ Padiglione Italia “IL MONDO MAGICO” Tese delle Vergini all’Arsenale

Con i suoi 1.900 metri quadrati il Padiglione Italia è il più grande di tutta la Biennale di Venezia. Quattro volte quello americano, senza contare lo spazio esterno, il Giardino delle Vergini: altri 1.000 metri a cielo aperto. Croce e delizia del sistema dell'arte italiano, il Padiglione Italia è un'ardua prova per il curatore incaricato a presentare un progetto, resa ancora più difficile dalle passate proposte curatoriali, spesso di dubbia qualità. A cogliere la sfida per l'edizione di quest'anno, la curatrice Cecilia Alemani, nata a Milano nel 1977, laureata in filosofia alla Statale, ma di casa a New York da ben 13 anni. Dopo varie esperienze lavorative, ottiene l'ambito ruolo di direttrice di uno dei luoghi più suggestivi di New York, la High Line Art, il museo-giardino ricavato dall'ex ferrovia…

HUSNI-BEY, CUOGHI, ANDREOTTA CALÒ Padiglione Italia “IL MONDO MAGICO” Tese delle Vergini all’Arsenale

Chi verso sera abbia passeggiato lungo le fondamenta delle Zattere, a Venezia, sa quanto può essere sublime guardare il tramonto scendere sul polo industriale di Marghera: un'anti-città distopica, tra i terreni più inquinati d'Italia, su cui amministratori locali sognano da decenni riqualificazioni miracolose à la Bankside di Londra. In mezzo a quelle ciminiere e ai ponteggi si staglia anche la centrale termoelettrica Giuseppe Volpi, impianto a carbone ormai dismesso e bene immobiliare Enel, da poco ceduto a privati. È da lì che parte il viaggio di Sam Lewitt (Los Angeles, 1981) verso la Biennale. «Ci sono arrivato per semplice curiosità», dice l'artista, «mentre facevo ricerca sulle infrastrutture che portano energia alla regione. E ho notato che tra questo stabilimento e l'Arsenale, dove esporrò il mio lavoro, ci sono moltissime somiglianze».…

«Accetterei qualsiasi ruolo pur di uscire dalla commedia all'italiana», ammette Federico Russo, 19 anni, attore da dodici. Come non capirlo: dopo l'esordio a sette anni nella serie “Incantesimo 7”, nove stagioni de “I Cesaroni” gli hanno assicurato la notorietà. Poi ha lavorato per la Disney in “Alex & Co.”, si è fatto un'esperienza nel cinema con “L'aquilone di Claudio” e “Come diventare grandi nonostante i genitori” di Lucini, e lo vedremo prossimamente in altre due serie Tv, “Scomparsa” e “L'isola di Piero”. «Ho iniziato per caso, con delle foto: qualcuno le ha viste, mia madre mi ha accompagnato a un casting, mi hanno preso... Verso i 12, 13 anni quello che prima era un gioco è diventato una scelta, una passione». Con un padre da sempre assente e la madre…

SALVATORE ARANCIO

Artista di origine siciliana, che opera tra Londra e Nizza, si è fatto conoscere con acqueforti e animazioni video che descrivono paesaggi naturali misteriosi, sospesi tra l'alba dei tempi e un futuro postapocalittico. In anni più recenti ha abbracciato la tecnica della ceramica, estrudendo quei paesaggi in installazioni ambientali che, per le loro qualità fortemente materiche, portano quel carattere straniante a nuovi livelli di esperienza. L'avventura di Salvatore Arancio con la ceramica comincia nel 2011, quando il Museo Carlo Zauli di Faenza invita l'artista a partecipare a un programma di residenza volto alla divulgazione dell'arte della ceramica. «Quell'invito capitò a pennello, perché attraversavo un periodo in cui avevo voglia di sporcarmi le mani. Ho studiato fotografia, ma la bidimensionalità cominciava a starmi stretta – o meglio, cominciava a starmi stretto…

SALVATORE ARANCIO

GOOD VIBRATIONS

«SEMPRE A DIRMI CHE GLI ARTISTI HANNO IL FUOCO DENTRO. DA ALLORA QUANDO COMPONGO UN PEZZO CHE SENTO MOLTO, LO GIUDICO “LAVICO”: È IL FRUTTO DEL FUOCO CHE ARDE IN ME» Bella da vedere, pratica da usare e updated a 360°. MINI Clubman è la compagna di viaggio ideale: ti porta ovunque, con tanto spazio per gli amici e per bagagli anche ingombranti, il tutto occupandosi delle tue esigenze e cullando i tuoi desideri. Di tranquillità, prima di tutto, indicando la destinazione in maniera rapida e precisa grazie all’interfaccia touch del navigatore e all’ampio display, di lettura chiara e istintiva. Ma anche intrattenendoti con l’estrema qualità e pulizia del suono garantita dal sofisticato impianto Harman Kardon, icona HI-FI capace di ricreare la magia delle esecuzioni live e la nitidezza delle…

GOOD VIBRATIONS

LUCY McKENZIE Bevilacqua La Masa sede di Palazzetto Tito

Curato da Milovan Farronato e prodotto dalla Fondazione Bevilacqua La Masa con un contributo del Fiorucci Art Trust e le collaborazioni di Galerie Buchholz (Colonia, Berlino, New York) e Cabinet Gallery (Londra), il progetto espositivo che Lucy McKenzie presenta a Venezia nei giorni della 57a Biennale s'intitola “La Kermesse Héroïque” (Il Carnevale Eroico). La prima personale in Italia dell'artista scozzese nasce, com'è nel suo stile, a perfetta misura di contesto, facendo confluire riferimenti a epoche e opere, figure, costumi e scenari ad hoc negli spazi di Palazzetto Tito, nel Sestiere Dorso-duro, che già è stato sede d'interventi specificamente pittorici, da Marlene Dumas ad Alex Katz, a Karen Kilimnik tra 2003 e 2005, Richard Hamilton nel 2007, Enrico David nel 2011 e Peter Doig nel 2015 (queste ultime due anch'esse a…

LUCY McKENZIE Bevilacqua La Masa sede di Palazzetto Tito

MARTIN CORDIANO

La Biennale è un luogo comune? Secondo Martin Cordiano (Buenos Aires, 1975) sicuramente sì, e almeno per tre motivi. Il primo: la riconoscibilità di un'esperienza che ogni due anni torna a essere collettiva. Il secondo, quello più scontato: l'Arsenale, i Giardini e tutti gli altri padiglioni sparpagliati per Venezia sono immersi nel flusso inarrestabile del turismo di massa. Il terzo, il più interessante, riguarda invece le possibilità di accesso a una nuova dimensione pubblica: il grande e vero interrogativo al centro del lavoro dell'artista. “Common places” – “luoghi comuni”, appunto, titolo dell'opera che porta in Laguna – occupa un'intera sala dell'Arsenale, interrompendo e riorientando il passaggio del pubblico lungo il percorso espositivo. «L'installazione ci pone allo stesso tempo al suo interno e al suo esterno», spiega l'artista, parlando di un…

MARTIN CORDIANO

L’UOMO VOGUE MAGGIO-GIUGNO 2017

Non ho mai amato gli “ideologismi curatoriali”: il mio rispetto per la libertà d'espressione dell'artista è da sempre troppo grande perché possa desiderare che essa, soprattutto per una Biennale d'Arte, venga in qualsiasi modo limitata all'interno della cornice della visione del curatore. Nasce da queste premesse “Viva Arte Viva”, una Biennale “con gli artisti, degli artisti e per gli artisti”, che così ho battezzato per valorizzare il grande ruolo che essi, nella meravigliosa diversità delle loro pratiche, hanno nel riverberare generosa vitalità nel mondo che viviamo. Più che un'idea curatoriale unica e autorevole, ho voluto mettere loro al centro del discorso: le forme e i linguaggi visivi che propongono, gli interrogativi che affrontano, i modi di vivere che scelgono. Saranno numerose le iniziative di questa 57a Esposizione Internazionale d'Arte volta…

JAN FABRE “GLASS AND BONE SCULPTURES 1977-2017” Abbazia di San Gregorio, Dorsoduro

Drammaturgo, regista, artista e scrittore, Jan Fabre (Anversa, 1958) incarna l'archetipo dell'artista totale, figlio contemporaneo (atemporale?) del più dotto Umanesimo. Dall'entomologia, che ha iniziato a studiare ancora bambino, alla storia dell'arte fiamminga, cui fa continuo riferimento, Fabre descrive il proprio approccio come multidisciplinare: «Studiare ambiti di conoscenza apparentemente estranei tra loro e poi collegarli come in una sintesi, questo è il senso della mia arte». Ed è questo a emergere chiaramente nella mostra “Jan Fabre. Glass and Bone Sculptures 1977-2017”, che apre il 13 maggio nei chiostri dell'Abbazia di San Gregorio a Venezia, in contemporanea con la Biennale. Curata da Giacinto di Pietrantonio, Katerina Koskina e Dimitri Ozerkov, la mostra ripercorre quarant'anni di lavoro del maestro attraverso opere iconiche e fortemente rappresentative della sconfinata produzione di Fabre, in cui ossa…

JAN FABRE “GLASS AND BONE SCULPTURES 1977-2017” Abbazia di San Gregorio, Dorsoduro

MARK BRADFORD U.S.A. Pavilion “TOMORROW IS ANOTHER DAY” Giardini e San Polo 2559/a (Fondamenta dei Frari)

Quello che Mark Bradford fa con la sua pittura di carta e colore – costringerti ad avvicinarti, ad allontanarti, a girarle intorno per coglierne le forme, i solchi, i movimenti – lo fa anche con la sua presenza fisica: altissimo, magrissimo, vestito di bianco, ti obbliga a guardare verso il cielo quando ti parla. Se non fosse un artista-attivista tra i più potenti dei nostri tempi (nato a Los Angeles nel 1961) sarebbe un guru, perché ogni sua frase è un'affermazione di libertà e di consapevolezza. Ci vediamo ai Giardini per parlare del suo padiglione americano: nella prima stanza, grandi tele appena arrivate da Los Angeles rivestono una struttura che pare collassata dal soffitto. Lo scopo è far interagire i visitatori con lo spazio, spingerli verso i margini, perché è…

MARK BRADFORD U.S.A. Pavilion “TOMORROW IS ANOTHER DAY” Giardini e San Polo 2559/a (Fondamenta dei Frari)

John Waters è riuscito a costruirsi un'intera carriera sul fatto di essere generalmente detestato. Forse conoscete il cineasta nato nel 1946 a Baltimora come “Pope of trash” (papa della spazzatura), soprannome affibbiatogli dal romanziere William S. Burroughs, “King of puke” (re del vomito), o “People's Pervert” (pervertito del popolo), ma per quanto abbia scioccato il pubblico delle sale cinematografiche a partire dalla metà degli anni 60, oggi l'autore è totalmente concentrato sull'arte contemporanea. Il primo film di Waters, “Pink flamingos”, che l'autorevole rivista Variety aveva giudicato come uno dei “film più abietti, stupidi e repellenti che siano mai stati realizzati”, conteneva scene esplicite di cannibalismo e masturbazione, tutte servite su uno sfondo kitsch di riferimenti alla cultura pop. Un film che oggi riscuoterebbe un successo istantaneo tra i millennials, ma…

JULIAN CHARRIÈRE

Ex studente di Olafur Eliasson e noto anche ai più digiuni di arte contemporanea per la sua performance “Some pigeons are more equal than others”, per la quale nel 2012, scatenando le ire degli animalisti, aveva colorato alcuni piccioni di piazza San Marco a Venezia di rosso, blu e verde, nel 2014 l'artista franco-elvetico Julian Charrière presenta al Musée Cantonal des Beaux-Arts di Losanna uno dei suoi capolavori di sempre: “Future fossil spaces”, una serie di enigmatiche torri a pianta esagonale, costruite con mattoni di sale prelevati dallo sterminato Salar de Uyuni in Bolivia. Parte integrante di quell'installazione erano gli spazi vuoti che i prelievi dell'artista avevano lasciato all'interno del Salar: antri cavernosi rimasti a monito di un imminente futuro di sfruttamento minerario e distruzione. «Si tratta del più grande…

JULIAN CHARRIÈRE

KLUGE, KITTELMANN, DEMAND, VIEBROCK “THE BOAT IS LEAKING. THE CAPTAIN LIED” Fondazione Prada Ca’ Corner della Regina

Nella percezione e nella certezza di vivere tempi turbolenti, ha preso forma nel corso di molti mesi la mostra “The boat is leaking. The captain lied”. Attraverso un permanente processo di incontro e scambio reciproco, il progetto spazia tra i mezzi di comunicazione più diversi, eliminando cioè anche le differenze strutturali tra i vari generi artistici. I protagonisti sono Alexander Kluge, che ha dedicato impegno, passione e carriera artistica alle immagini in movimento tanto quanto alla poesia e alla parola scritta; l'artista Thomas Demand, il quale conferisce al mezzo espressivo rappresentato dalla fotografia qualità figurative che è raro incontrare e che affrontano il rapporto tra il visibile e il pensabile, un rapporto tipico anche della nostra epoca; e infine Anna Viebrock, le cui composizioni spaziali create per il teatro sono…

KLUGE, KITTELMANN, DEMAND, VIEBROCK “THE BOAT IS LEAKING. THE CAPTAIN LIED” Fondazione Prada Ca’ Corner della Regina

XAVIER VEILHAN France Pavilion “STUDIO VENEZIA” Giardini

Lui si definisce “artiste plasticien”, ma è difficile raccontare Xavier Veilhan come uno scultore, perché la sua pratica, per quanto tridimensionale ed estremamente “solida”, ha un versante concettuale e partecipativo molto forte. Nato a Lione nel 1963, formatosi con Georg Baselitz, già passato con sculture e installazioni dal Pompidou e da Versailles, oggi è una star internazionale, con diverse gallerie (tra cui l'infallibile Emmanuel Perrotin) che lo rappresentano in tutto il mondo, uno studio parigino con dieci assistenti, e un carattere calmo e pensoso che probabilmente serve a bilanciare il glamour e la risonanza del suo lavoro. Nei giorni in cui si appresta a ultimare il Padiglione Francese della Biennale, ci incontriamo al Paradiso, il bar fuori dai Giardini, e dopo un cappuccino e una lunga chiacchierata che spazia da…

XAVIER VEILHAN France Pavilion “STUDIO VENEZIA” Giardini

ANNE IMHOF Germany Pavilion Giardini

«L'opera che presenterò a Venezia sarà, come gran parte dei miei lavori passati, molto composita. Un nuovo ciclo di dipinti ricoprirà le pareti del Padiglione, mentre al suo centro sorgerà un'installazione di acqua e vetro, che creerà un'oasi di trasparenza e un forte contrappunto alla sua pesante architettura. Attorno a essa, una dozzina di performer metteranno in scena un'opera incentrata su una riflessione sul peso corporeo e sul binomio ascesa-caduta, intrisa di riferimenti sessuali». Di più non rivela Anne Imhof – classe '78 e artista tedesca del momento – sull'opera con cui rappresenterà la Germania ai Giardini e a cui lavora incessantemente da quasi un anno. Di sicuro, stando a questa descrizione, ci sono i presupposti per credere che non sarà meno epica, per afflato, del celeberrimo ciclo “Angst”, a…

ANNE IMHOF Germany Pavilion Giardini

La prima volta che ho visto un'opera di Dawn Kasper ho visto proprio Dawn Kasper. Sì, perché l'opera era un'iterazione del suo “Nomadic studio practice experiment”, un progetto in cui l'artista americana trasferisce il proprio studio nello spazio espositivo nel quale è invitata a intervenire e vi si reca quotidianamente per tutta la durata della mostra, “facendo arte” davanti agli spettatori. «Il “Nomadic studio practice experiment”è nato per necessità.Avevo perso il mio lavoro di assistente per un artista più anziano, e fui costretta a rinunciare al mio atelier. Da allora sono nomade e produco le mie opere dove posso, spesso rivelando il processo creativo al pubblico». L'idea di un luogo di creazione permeabile, che permette di condividere con lo spettatore la nascita dell'opera, deve aver incuriosito la curatrice Christine Macel,…

Non è la prima volta a Venezia per Petrit Halilaj, 31 anni compiuti a marzo. Nel 2013 aveva realizzato un'imponente scultura-nido, dimora di una coppia di canarini, per quella che fu la prima partecipazione ufficiale del Kosovo alla Biennale Arte. E se pensate che sia cosa da poco, basti ricordare che un'ottantina di nazioni Onu,tra cui cinque membri dell'Unione Europea, ancora non riconosce l'autonomia del giovane stato balcanico dalla Serbia. La Biennale è talvolta specchio lucidissimo della geopolitica internazionale. «Quattro anni fa ho contribuito a fondare un padiglione: una casa per una parte fragile della mia terra d'origine e della mia vita. Stavolta è un po' diverso perché il mio lavoro sarà esposto all'Arsenale, in mezzo a tante altre opere», racconta Halilaj dal suo studio di Berlino. «L'atteggiamento però rimane…

TV 70 FRANCESCO VEZZOLI GUARDA LA RAI Fondazione Prada Milano 9/5-24/9/2017

Full immersion nel mondo della Tv, con una fascinazione totale per le sue protagoniste Gli anni Settanta non sono solo particolarmente ricchi, significativi, fondanti per la storia del nostro paese, per le news, la cultura e gli show, le star, gli indimenticabili look che hanno caratterizzato e distinto i programmi, le scelte, le invenzioni della nostra Tv di Stato, i suoi modi di documentare, commentare, spettacolarizzare un tempo difficile. Sono anche gli anni più indelebilmente impressi nella memoria di Francesco Vezzoli, che, nato nel 1971 e spettatore ancora bambino di drammatici Tg e interazioni tra arte, teatro e cinema, politica e paillettes, musical di Antonello Falqui e documentari di Pier Paolo Pasolini, incontri e interviste con artisti come Lucio Fontana, Fabio Mauri, Mario Schifano o Carla Accardi e programmi del sabato…

TV 70 FRANCESCO VEZZOLI GUARDA LA RAI Fondazione Prada Milano 9/5-24/9/2017

Era il 1978 e Liu Jianhua (Ji'an, 1962) dava alla luce la sua prima scultura in porcellana, ancora oggi suo materiale d'elezione. Erano anni cruciali nella storia della Cina post-maoista, con l'ascesa di Deng Xiaoping e l'inizio della controrivoluzione capitalista. Jianhua fu il primogenito di questa rivoluzione al contrario: la sua scossa ne influenzerà la pratica artistica e lo porterà a rappresentare per la prima volta la Cina alla Biennale di Venezia. In un modo o nell'altro. Nel 2003 il padiglione non approdò mai in Laguna a causa dell'epidemia di Sars che ne impedì l'apertura: fu invece riallestito al Guangdong Museum of Art lo stesso anno. In quell'occasione, che Liu definisce drammatica, l'artista aveva riprodotto in ceramica una serie sterminata di oggetti d'uso comune come scarpe, flaconi, borse, bottiglie. Più…

LA SCATOLA DEI SOGNI

Politica, arte e spettacolo offrono uno specchio del paese, cogliendone contraddizioni e cambiamenti Il battesimo della televisione italiana, con la sigla Rai, avviene il 3 gennaio 1954. Sul piccolo schermo di chi possiede un televisore, ovvero un'infinitesima parte della popolazione, un'orchestra esegue musica leggera. Seguono un film di Mario Soldati, il telegiornale e una commedia di Carlo Goldoni, poi “La domenica sportiva”, che resterà nei sessant'anni seguenti una delle trasmissioni più seguite dagli italiani, uomini, ma anche donne. Comincia in bianco e nero, e subito vari giornalisti e scrittori mettono sull'avviso i lettori dei quotidiani che la televisione potrebbe rappresentare un serio pericolo per chi la guarda. In un paese cattolico come l'Italia, dominato dalla Chiesa e dalla presenza del Papa, la Tv non è ben vista, anzi viene spesso persino…

LA SCATOLA DEI SOGNI

Gli anni di piombo: tredici anni devastanti della storia italiana squassati da lotta politica e attività terroristica, ribellione e massacri, con però tanta televisione di qualità. Quanto meno questa è la riflessione che l'artista italiano Francesco Vezzoli fa sul periodo, attraverso un ambizioso progetto curatoriale che trasforma la Fondazione Prada di Milano in una labirintica esperienza di home cinema. “TV 70: Francesco Vezzoli guarda la Rai” esplora la televisione pubblica italiana dal 1969 al 1982, considerando i contenuti progressisti e sperimentali che il mezzo portava ogni sera nei salotti degli italiani. L'ossessione di Vezzoli, teledipendente confesso, ha una forte risonanza nelle sue opere (vedi per esempio il famigerato trailer “Caligula”), tuttavia in questa mostra il suo occhio curioso si sofferma sulla pratica artistica dei suoi predecessori, in un dialogo provocatorio…

«L'opera multisensoriale che presenterò all'Arsenale, intitolata “All of a tremble (Encounter 1)”, sarà composta da due macchinari: un rullo per stampare motivi decorativi su carta da parati e un dispositivo a carillon che, parallelamente, interpreterà le diverse “personalità” dei motivi stampati», rivela il multipremiato artista albanese Anri Sala, insignito dell'Hugo Boss Prize nel 2002 e del Vincent Award nel 2014, e tra i pochi a poter vantare ben quattro presenze alla Biennale – vi ha infatti già preso parte nel 1999 e nel 2001, anno in cui si aggiudica il Premio come Giovane Artista, e poi nuovamente nel 2013, l'anno in cui rappresenta ai Giardini la sua patria d'elezione, la Francia, con l'installazione video “Ravel Ravel unravel”. «Ho concepito “All of a tremble (Encounter 1)” come un luogo di incontri…

Difficile non riconoscere immediatamente un'opera di Andy Hope 1930, il nome adottato sette anni fa dall'artista tedesco Andreas Hofer, vista la ricorrenza in tutto il corpus degli stessi temi e personaggi: indiani e cowboy, dinosauri, supereroi dei comics, attori della vecchia Hollywood, accostati a forme elementari astratte, il cerchio, il rettangolo, la croce, l'ovale, già utilizzati dai costruttivisti russi. «Ho cominciato a lavorare con i supereroi fin dall'inizio. Mi sono sempre sembrati interessanti, considerando il potenziale di significati che rivestono sia in ambito sociale sia politico. Certo è leggermente frustrante che il cinema sforna-franchise non sia sempre particolarmente smart nel maneggiare questo materiale. Non ritengo però che l'attuale ossessione per i supereroi abbia avuto alcun effetto sul mio lavoro». Alla Biennale l'artista, un ex graphic designer che vive e lavora…

SHARP & FOCUSED

Miles McMillan, protagonista del servizio di queste pagine, ha 27 anni, è pittore, modello lanciatissimo e metà – insieme al boyfriend Zachary Quinto (lo Spock dei nuovi “Star Trek”) – di una delle “power couple più influenti nel mondo dell'arte, del cinema e della moda” (secondo Vogue America). Fidanzati da quattro anni, i due dividono un loft da 3 milioni di dollari a New York instagrammando (seguitissimi) ogni passo – con gli inseparabili cani Skunk e Rocco – della loro relazione perfetta e fotogenica. Anche la storia professionale di McMillan profuma di perfezione. Nato e cresciuto in California, a La Jolla (mamma psicologa, papà imprenditore immobiliare, «una bella famiglia che mi ha sempre incoraggiato a seguire le mie passioni»), si trasferisce a New York per studiare storia dell'arte alla NYU…

SHARP & FOCUSED

GEOFFREY FARMER Canada Pavilion “A WAY OUT OF THE MIRROR” Giardini

Originario di Vancouver, è più un poeta che un artista contemporaneo atipico. Famoso per le sue opere di grande formato realizzate con tecniche miste – illustrazioni, fotografia e scultura – applica alle sue installazioni ultraterrene le tecniche letterarie del copia-e-incolla apparentemente abborracciato dei luminari della beat generation Walt Whitman e Allen Ginsberg. Il suo lavoro può evocare a volte i collage fantastici e progressisti dell'artista dadaista tedesca Hannah Höch e i montaggi antifascisti di John Heartfield, ma se si tolgono gli strati grafici ciò che rimane è un pasticcio meticolosamente curato che rispecchia la sua vita personale «assolutamente caotica», mi assicura Farmer. «Ma se per caso c'è un'idea che mi prende, e mi solleva in aria e mi fa volare come in“James e la pesca gigante” di Roald Dahl, posso…

GEOFFREY FARMER Canada Pavilion “A WAY OUT OF THE MIRROR” Giardini

ACTOR’S APPEAL JONAS NAY

Quando ha debuttato in Germania dal canale RTL nel 2015, “Deutschland 83” la prima serie Tv tedesca incentrata sulle vicende di una giovane spia della Germania dell'Est non ha riscosso un particolare successo. Nessuno avrebbe pensato che, da lì a poco, si sarebbe rivelata un successo internazionale: 38 paesi ne hanno acquistato i diritti di trasmissione (in Italia l'ha trasmessa Sky Atlantic, a fine 2015); in Gran Bretagna si è aggiudicata il titolo di serie in lingua straniera con il maggior seguito di sempre; persino negli Stati Uniti – dove è la prima serie tedesca a essere mai stata trasmessa alla Tv – ha convinto la critica vincendo (lo scorso novembre a New York, ndr) nientemeno che un Emmy come Best Drama. Il ventiseienne protagonista, Jonas Nay, già noto al…

ACTOR’S APPEAL JONAS NAY

HUSNI-BEY, CUOGHI, ANDREOTTA CALÒ Padiglione Italia “IL MONDO MAGICO” Tese delle Vergini all’Arsenale

Con i suoi 1.900 metri quadrati il Padiglione Italia è il più grande di tutta la Biennale di Venezia. Quattro volte quello americano, senza contare lo spazio esterno, il Giardino delle Vergini: altri 1.000 metri a cielo aperto. Croce e delizia del sistema dell'arte italiano, il Padiglione Italia è un'ardua prova per il curatore incaricato a presentare un progetto, resa ancora più difficile dalle passate proposte curatoriali, spesso di dubbia qualità. A cogliere la sfida per l'edizione di quest'anno, la curatrice Cecilia Alemani, nata a Milano nel 1977, laureata in filosofia alla Statale, ma di casa a New York da ben 13 anni. Dopo varie esperienze lavorative, ottiene l'ambito ruolo di direttrice di uno dei luoghi più suggestivi di New York, la High Line Art, il museo-giardino ricavato dall'ex ferrovia…

HUSNI-BEY, CUOGHI, ANDREOTTA CALÒ Padiglione Italia “IL MONDO MAGICO” Tese delle Vergini all’Arsenale

NEXT IN LINE MAX MADSEN

In un momento in cui il culto dei figli delle celebrità sta raggiungendo il culmine, è raro scoprire un discendente dei reali di Hollywood che non sia già stato passato in rassegna dai tabloid. L'eccezione che conferma la regola sembra essere Max Madsen, figlio ventitreenne di Michael Madsen (grande character actor con oltre 170 film sotto la cintura, tra cui “Thelma & Louise”, “Le iene” e “Kill Bill”). «Crescendo ho sicuramente imparato a capire chi è autentico con me, e chi invece vuole solo cercare di incontrare papà», dice lui, riflettendo sulla sua infanzia. Malgrado la separazione dei genitori quando aveva solo un anno, Max è rimasto incredibilmente vicino al padre, dividendo il suo tempo tra la casa di quest'ultimo a Malibu e quella della madre a Sherman Oaks. «Io…

NEXT IN LINE MAX MADSEN

Chi verso sera abbia passeggiato lungo le fondamenta delle Zattere, a Venezia, sa quanto può essere sublime guardare il tramonto scendere sul polo industriale di Marghera: un'anti-città distopica, tra i terreni più inquinati d'Italia, su cui amministratori locali sognano da decenni riqualificazioni miracolose à la Bankside di Londra. In mezzo a quelle ciminiere e ai ponteggi si staglia anche la centrale termoelettrica Giuseppe Volpi, impianto a carbone ormai dismesso e bene immobiliare Enel, da poco ceduto a privati. È da lì che parte il viaggio di Sam Lewitt (Los Angeles, 1981) verso la Biennale. «Ci sono arrivato per semplice curiosità», dice l'artista, «mentre facevo ricerca sulle infrastrutture che portano energia alla regione. E ho notato che tra questo stabilimento e l'Arsenale, dove esporrò il mio lavoro, ci sono moltissime somiglianze».…

STEFANO DIONISI IN ERMENEGILDO ZEGNA COUTURE BESPOKE

BIRTH OF A COLLECTION «Il Bespoke Atelier è lo sviluppo logico di un marchio come Zegna, leader del su misura da 40 anni»,spiega il direttore artistico Alessandro Sartori. «Gildo (Zegna, nda) lo desiderava da molto tempo. Siamo partiti con un casting per selezionare il nucleo iniziale dell'atelier, 6 sarti specializzati in diverse fasi della lavorazione e un unico master tailor che taglia e prende le misure, Angelo Pecora, impostosi da subito per l'affinità di gusto con Gildo e me. Il servizio bespoke che offriamo è totale, a partire dai tessuti: se vuoi anche solo 4 metri (il minimo per un abito, nda) di un denim dello stesso marrone della giacca che tua madre portava negli anni 70 noi possiamo produrlo in esclusiva per te.A questo servizio sono specificamente dedicati una decina…

STEFANO DIONISI IN ERMENEGILDO ZEGNA COUTURE BESPOKE

Indirizzi/Segue

HIGH HOPES FEDERICO RUSSO by Lorenzo Bringheli A.TESTONI www.testoni.com BALLANTYNE www.ballantyne.it CB MADE IN ITALY www.cbmadeinitaly.com DONDUP www.dondup.com DSQUARED2 www.dsquared2.com ELEVENTY www.eleventy.it ERMENEGILDO ZEGNA www.zegna.it ERMENEGILDO ZEGNA COUTURE www.zegna.it HERNO www.herno.it MACKAGE www.mackage.com PENCE 1979 www.pence1979.com PT01 PANTALONI TORINO www.pt-pantalonitorino.it PT05 PANTALONI TORINO www.pt-pantalonitorino.it RED SOX APPEAL www.red-soxappeal.com SPIRIT DE MILAN www.spiritdemilan.it TAGLIATORE PINO LERARIO www.tagliatore.com VALSTAR www.valstar.it PETRIT HALILAJ by Steven Kohlstock ETRO www.etro.com SALVATORE FERRAGAMO www.ferragamo.com GEOFFREY FARMER by Carlotta Manaigo ALEA www.aleafashion.com ANTONY MORATO www.morato.it CORNELIANI www.corneliani.com DIOR HOMME www.dior.com IMPERIAL www.imperialfashion.com HUSNI-BEY, CUOGHI, ANDREOTTA CALÒ by Max Montgomery, Alessandra Sofia, Carlotta Manaigo ANTONY MORATO www.morato.it SALVATORE ARANCIO by Alberto Zanetti CACTUSMANIA DI BRUNO MANERA www.cactusmania.it NEIL BARRETT www.neilbarrett.com PASHMERE www.pashmere.it PAUL SMITH www.paulsmith.com TINTORIA MATTEI 954 www.tintoriamattei.it LUCY MCKENZIE by Serge Leblon GUCCI www.gucci.com RAF SIMONS www.rafsimons.com VALENTINO www.valentino.com JAN FABRE by Carlotta Manaigo ALEA www.aleafashion.com CHURCH’S www.church-footwear.com DIOR HOMME www.dior.com DRIES VAN NOTEN www.driesvannoten.be MICHAEL KORS www.michaelkors.it JULIAN CHARRIÈRE by Steven Kohlstock GIORGIO ARMANI www.armani.com DAWN KASPER by Peter Ash Lee BOTTEGA VENETA www.bottegaveneta.com DSQUARED2 www.dsquared2.com TV 70 FRANCESCO VEZZOLI GUARDA LA RAI HAIDER ACKERMANN www.haiderackermann.com JET SET www.jetset.ch NIKE www.nike.com PRADA www.prada.com RAY-BAN www.ray-ban.com SHARP & FOCUSED by Matthew Brookes DOLCE &…

SALVATORE ARANCIO

Artista di origine siciliana, che opera tra Londra e Nizza, si è fatto conoscere con acqueforti e animazioni video che descrivono paesaggi naturali misteriosi, sospesi tra l'alba dei tempi e un futuro postapocalittico. In anni più recenti ha abbracciato la tecnica della ceramica, estrudendo quei paesaggi in installazioni ambientali che, per le loro qualità fortemente materiche, portano quel carattere straniante a nuovi livelli di esperienza. L'avventura di Salvatore Arancio con la ceramica comincia nel 2011, quando il Museo Carlo Zauli di Faenza invita l'artista a partecipare a un programma di residenza volto alla divulgazione dell'arte della ceramica. «Quell'invito capitò a pennello, perché attraversavo un periodo in cui avevo voglia di sporcarmi le mani. Ho studiato fotografia, ma la bidimensionalità cominciava a starmi stretta – o meglio, cominciava a starmi stretto…

SALVATORE ARANCIO

LUCY McKENZIE Bevilacqua La Masa sede di Palazzetto Tito

Curato da Milovan Farronato e prodotto dalla Fondazione Bevilacqua La Masa con un contributo del Fiorucci Art Trust e le collaborazioni di Galerie Buchholz (Colonia, Berlino, New York) e Cabinet Gallery (Londra), il progetto espositivo che Lucy McKenzie presenta a Venezia nei giorni della 57a Biennale s'intitola “La Kermesse Héroïque” (Il Carnevale Eroico). La prima personale in Italia dell'artista scozzese nasce, com'è nel suo stile, a perfetta misura di contesto, facendo confluire riferimenti a epoche e opere, figure, costumi e scenari ad hoc negli spazi di Palazzetto Tito, nel Sestiere Dorso-duro, che già è stato sede d'interventi specificamente pittorici, da Marlene Dumas ad Alex Katz, a Karen Kilimnik tra 2003 e 2005, Richard Hamilton nel 2007, Enrico David nel 2011 e Peter Doig nel 2015 (queste ultime due anch'esse…

LUCY McKENZIE Bevilacqua La Masa sede di Palazzetto Tito

MARTIN CORDIANO

La Biennale è un luogo comune? Secondo Martin Cordiano (Buenos Aires, 1975) sicuramente sì, e almeno per tre motivi. Il primo: la riconoscibilità di un'esperienza che ogni due anni torna a essere collettiva. Il secondo, quello più scontato: l'Arsenale, i Giardini e tutti gli altri padiglioni sparpagliati per Venezia sono immersi nel flusso inarrestabile del turismo di massa. Il terzo, il più interessante, riguarda invece le possibilità di accesso a una nuova dimensione pubblica: il grande e vero interrogativo al centro del lavoro dell'artista. “Common places” – “luoghi comuni”, appunto, titolo dell'opera che porta in Laguna – occupa un'intera sala dell'Arsenale, interrompendo e riorientando il passaggio del pubblico lungo il percorso espositivo. «L'installazione ci pone allo stesso tempo al suo interno e al suo esterno», spiega l'artista, parlando di un…

MARTIN CORDIANO

JAN FABRE “GLASS AND BONE SCULPTURES 1977-2017” Abbazia di San Gregorio, Dorsoduro

Drammaturgo, regista, artista e scrittore, Jan Fabre (Anversa, 1958) incarna l'archetipo dell'artista totale, figlio contemporaneo (atemporale?) del più dotto Umanesimo. Dall'entomologia, che ha iniziato a studiare ancora bambino, alla storia dell'arte fiamminga, cui fa continuo riferimento, Fabre descrive il proprio approccio come multidisciplinare: «Studiare ambiti di conoscenza apparentemente estranei tra loro e poi collegarli come in una sintesi, questo è il senso della mia arte». Ed è questo a emergere chiaramente nella mostra “Jan Fabre. Glass and Bone Sculptures 1977-2017”, che apre il 13 maggio nei chiostri dell'Abbazia di San Gregorio a Venezia, in contemporanea con la Biennale. Curata da Giacinto di Pietrantonio, Katerina Koskina e Dimitri Ozerkov, la mostra ripercorre quarant'anni di lavoro del maestro attraverso opere iconiche e fortemente rappresentative della sconfinata produzione di Fabre, in cui…

JAN FABRE “GLASS AND BONE SCULPTURES 1977-2017” Abbazia di San Gregorio, Dorsoduro

JULIAN CHARRIÈRE

Ex studente di Olafur Eliasson e noto anche ai più digiuni di arte contemporanea per la sua performance “Some pigeons are more equal than others”, per la quale nel 2012, scatenando le ire degli animalisti, aveva colorato alcuni piccioni di piazza San Marco a Venezia di rosso, blu e verde, nel 2014 l'artista franco-elvetico Julian Charrière presenta al Musée Cantonal des Beaux-Arts di Losanna uno dei suoi capolavori di sempre: “Future fossil spaces”, una serie di enigmatiche torri a pianta esagonale, costruite con mattoni di sale prelevati dallo sterminato Salar de Uyuni in Bolivia. Parte integrante di quell'installazione erano gli spazi vuoti che i prelievi dell'artista avevano lasciato all'interno del Salar: antri cavernosi rimasti a monito di un imminente futuro di sfruttamento minerario e distruzione. «Si tratta del più grande…

JULIAN CHARRIÈRE

KLUGE, KITTELMANN, DEMAND, VIEBROCK “THE BOAT IS LEAKING. THE CAPTAIN LIED” Fondazione Prada Ca’ Corner della Regina

Nella percezione e nella certezza di vivere tempi turbolenti, ha preso forma nel corso di molti mesi la mostra “The boat is leaking. The captain lied”. Attraverso un permanente processo di incontro e scambio reciproco, il progetto spazia tra i mezzi di comunicazione più diversi, eliminando cioè anche le differenze strutturali tra i vari generi artistici. I protagonisti sono Alexander Kluge, che ha dedicato impegno, passione e carriera artistica alle immagini in movimento tanto quanto alla poesia e alla parola scritta; l'artista Thomas Demand, il quale conferisce al mezzo espressivo rappresentato dalla fotografia qualità figurative che è raro incontrare e che affrontano il rapporto tra il visibile e il pensabile, un rapporto tipico anche della nostra epoca; e infine Anna Viebrock, le cui composizioni spaziali create per il teatro sono…

KLUGE, KITTELMANN, DEMAND, VIEBROCK “THE BOAT IS LEAKING. THE CAPTAIN LIED” Fondazione Prada Ca’ Corner della Regina

La prima volta che ho visto un'opera di Dawn Kasper ho visto proprio Dawn Kasper. Sì, perché l'opera era un'iterazione del suo “Nomadic studio practice experiment”, un progetto in cui l'artista americana trasferisce il proprio studio nello spazio espositivo nel quale è invitata a intervenire e vi si reca quotidianamente per tutta la durata della mostra, “facendo arte” davanti agli spettatori. «Il “Nomadic studio practice experiment”è nato per necessità.Avevo perso il mio lavoro di assistente per un artista più anziano, e fui costretta a rinunciare al mio atelier. Da allora sono nomade e produco le mie opere dove posso, spesso rivelando il processo creativo al pubblico». L'idea di un luogo di creazione permeabile, che permette di condividere con lo spettatore la nascita dell'opera, deve aver incuriosito la curatrice Christine Macel,…

TV 70 FRANCESCO VEZZOLI GUARDA LA RAI Fondazione Prada Milano 9/5-24/9/2017

Full immersion nel mondo della Tv, con una fascinazione totale per le sue protagoniste Gli anni Settanta non sono solo particolarmente ricchi, significativi, fondanti per la storia del nostro paese, per le news, la cultura e gli show, le star, gli indimenticabili look che hanno caratterizzato e distinto i programmi, le scelte, le invenzioni della nostra Tv di Stato, i suoi modi di documentare, commentare, spettacolarizzare un tempo difficile. Sono anche gli anni più indelebilmente impressi nella memoria di Francesco Vezzoli, che, nato nel 1971 e spettatore ancora bambino di drammatici Tg e interazioni tra arte, teatro e cinema, politica e paillettes, musical di Antonello Falqui e documentari di Pier Paolo Pasolini, incontri e interviste con artisti come Lucio Fontana, Fabio Mauri, Mario Schifano o Carla Accardi e programmi…

TV 70 FRANCESCO VEZZOLI GUARDA LA RAI Fondazione Prada Milano 9/5-24/9/2017

LA SCATOLA DEI SOGNI

Politica, arte e spettacolo offrono uno specchio del paese, cogliendone contraddizioni e cambiamenti Il battesimo della televisione italiana, con la sigla Rai, avviene il 3 gennaio 1954. Sul piccolo schermo di chi possiede un televisore, ovvero un'infinitesima parte della popolazione, un'orchestra esegue musica leggera. Seguono un film di Mario Soldati, il telegiornale e una commedia di Carlo Goldoni, poi “La domenica sportiva”, che resterà nei sessant'anni seguenti una delle trasmissioni più seguite dagli italiani, uomini, ma anche donne. Comincia in bianco e nero, e subito vari giornalisti e scrittori mettono sull'avviso i lettori dei quotidiani che la televisione potrebbe rappresentare un serio pericolo per chi la guarda. In un paese cattolico come l'Italia, dominato dalla Chiesa e dalla presenza del Papa, la Tv non è ben vista, anzi viene…

LA SCATOLA DEI SOGNI

Gli anni di piombo: tredici anni devastanti della storia italiana squassati da lotta politica e attività terroristica, ribellione e massacri, con però tanta televisione di qualità. Quanto meno questa è la riflessione che l'artista italiano Francesco Vezzoli fa sul periodo, attraverso un ambizioso progetto curatoriale che trasforma la Fondazione Prada di Milano in una labirintica esperienza di home cinema. “TV 70: Francesco Vezzoli guarda la Rai” esplora la televisione pubblica italiana dal 1969 al 1982, considerando i contenuti progressisti e sperimentali che il mezzo portava ogni sera nei salotti degli italiani. L'ossessione di Vezzoli, teledipendente confesso, ha una forte risonanza nelle sue opere (vedi per esempio il famigerato trailer “Caligula”), tuttavia in questa mostra il suo occhio curioso si sofferma sulla pratica artistica dei suoi predecessori, in un dialogo provocatorio…

SHARP & FOCUSED

Miles McMillan, protagonista del servizio di queste pagine, ha 27 anni, è pittore, modello lanciatissimo e metà – insieme al boyfriend Zachary Quinto (lo Spock dei nuovi “Star Trek”) – di una delle “power couple più influenti nel mondo dell'arte, del cinema e della moda” (secondo Vogue America). Fidanzati da quattro anni, i due dividono un loft da 3 milioni di dollari a New York instagrammando (seguitissimi) ogni passo – con gli inseparabili cani Skunk e Rocco – della loro relazione perfetta e fotogenica. Anche la storia professionale di McMillan profuma di perfezione. Nato e cresciuto in California, a La Jolla (mamma psicologa, papà imprenditore immobiliare, «una bella famiglia che mi ha sempre incoraggiato a seguire le mie passioni»), si trasferisce a New York per studiare storia dell'arte alla…

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ACTOR’S APPEAL JONAS NAY

Quando ha debuttato in Germania dal canale RTL nel 2015, “Deutschland 83” la prima serie Tv tedesca incentrata sulle vicende di una giovane spia della Germania dell'Est non ha riscosso un particolare successo. Nessuno avrebbe pensato che, da lì a poco, si sarebbe rivelata un successo internazionale: 38 paesi ne hanno acquistato i diritti di trasmissione (in Italia l'ha trasmessa Sky Atlantic, a fine 2015); in Gran Bretagna si è aggiudicata il titolo di serie in lingua straniera con il maggior seguito di sempre; persino negli Stati Uniti – dove è la prima serie tedesca a essere mai stata trasmessa alla Tv – ha convinto la critica vincendo (lo scorso novembre a New York, ndr) nientemeno che un Emmy come Best Drama. Il ventiseienne protagonista, Jonas Nay, già noto al…

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NEXT IN LINE MAX MADSEN

In un momento in cui il culto dei figli delle celebrità sta raggiungendo il culmine, è raro scoprire un discendente dei reali di Hollywood che non sia già stato passato in rassegna dai tabloid. L'eccezione che conferma la regola sembra essere Max Madsen, figlio ventitreenne di Michael Madsen (grande character actor con oltre 170 film sotto la cintura, tra cui “Thelma & Louise”, “Le iene” e “Kill Bill”). «Crescendo ho sicuramente imparato a capire chi è autentico con me, e chi invece vuole solo cercare di incontrare papà», dice lui, riflettendo sulla sua infanzia. Malgrado la separazione dei genitori quando aveva solo un anno, Max è rimasto incredibilmente vicino al padre, dividendo il suo tempo tra la casa di quest'ultimo a Malibu e quella della madre a Sherman Oaks.…

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STEFANO DIONISI IN ERMENEGILDO ZEGNA COUTURE BESPOKE

BIRTH OF A COLLECTION «Il Bespoke Atelier è lo sviluppo logico di un marchio come Zegna, leader del su misura da 40 anni»,spiega il direttore artistico Alessandro Sartori. «Gildo (Zegna, nda) lo desiderava da molto tempo. Siamo partiti con un casting per selezionare il nucleo iniziale dell'atelier, 6 sarti specializzati in diverse fasi della lavorazione e un unico master tailor che taglia e prende le misure, Angelo Pecora, impostosi da subito per l'affinità di gusto con Gildo e me. Il servizio bespoke che offriamo è totale, a partire dai tessuti: se vuoi anche solo 4 metri (il minimo per un abito, nda) di un denim dello stesso marrone della giacca che tua madre portava negli anni 70 noi possiamo produrlo in esclusiva per te.A questo servizio sono specificamente dedicati…

STEFANO DIONISI IN ERMENEGILDO ZEGNA COUTURE BESPOKE

Indirizzi/Segue

HIGH HOPES FEDERICO RUSSO by Lorenzo Bringheli A.TESTONI www.testoni.com BALLANTYNE www.ballantyne.it CB MADE IN ITALY www.cbmadeinitaly.com DONDUP www.dondup.com DSQUARED2 www.dsquared2.com ELEVENTY www.eleventy.it ERMENEGILDO ZEGNA www.zegna.it ERMENEGILDO ZEGNA COUTURE www.zegna.it HERNO www.herno.it MACKAGE www.mackage.com PENCE 1979 www.pence1979.com PT01 PANTALONI TORINO www.pt-pantalonitorino.it PT05 PANTALONI TORINO www.pt-pantalonitorino.it RED SOX APPEAL www.red-soxappeal.com SPIRIT DE MILAN www.spiritdemilan.it TAGLIATORE PINO LERARIO www.tagliatore.com VALSTAR www.valstar.it PETRIT HALILAJ by Steven Kohlstock ETRO www.etro.com SALVATORE FERRAGAMO www.ferragamo.com GEOFFREY FARMER by Carlotta Manaigo ALEA www.aleafashion.com ANTONY MORATO www.morato.it CORNELIANI www.corneliani.com DIOR HOMME www.dior.com IMPERIAL www.imperialfashion.com HUSNI-BEY, CUOGHI, ANDREOTTA CALÒ by Max Montgomery, Alessandra Sofia, Carlotta Manaigo ANTONY MORATO www.morato.it SALVATORE ARANCIO by Alberto Zanetti CACTUSMANIA DI BRUNO MANERA www.cactusmania.it NEIL BARRETT www.neilbarrett.com PASHMERE www.pashmere.it PAUL SMITH www.paulsmith.com TINTORIA MATTEI 954 www.tintoriamattei.it LUCY MCKENZIE by Serge Leblon GUCCI www.gucci.com RAF SIMONS…

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