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27 Articles

LA PAGINA DEI LETTORI

Signore infiammabili Ma è vero che nei secoli passati le damine che indossavano la crinolina finivano spesso bruciate come un fiammifero? Clara D. FS Risponde Lidia Di Simone Sembra in effetti che non fosse un caso raro, dato che la crinolina – la sottoveste rigida tenuta sospesa da una struttura realizzata con lino e cotone irrigiditi da crine di cavallo (da cui il nome), poi in vimini – era molto diffusa nella moda femminile nell’Ottocento e veniva usata non solo dalle signore, ma anche dalle domestiche e da donne di ogni classe sociale: il rischio di incidenti durante i lavori di casa era alto. Lo scrittore e giornalista bulgaro Petko Slavejkov, che pubblicò alcune invettive contro la crinolina sulla rivista ungherese Az Üstökös, scrisse che tra il 1850 e il…

LA PAGINA DEI LETTORI

NOVITÀESCOPERTE

ANTICHITÀ Il bracciale del cavaliere Armi, una corazza, una collana, un diadema e un anello d’oro. Poi ancora un bracciale d’oro massiccio di circa 400 grammi, un coltello decorato con elementi d’oro e pietre semipreziose. È il tesoro affidato all’aldilà nella tomba di un guerriero tracio rinvenuta nel corso di scavi nel villaggio di Kapitan Petko Voyvoda a Topolovgrad (Bulgaria). Accanto al corpo è stato rinvenuto anche il cavallo: ciò indica che il guerriero del primo secolo d.C. doveva essere un cavaliere di una famiglia ricca. I reperti. Si tratta di reperti unici, non solo per la Bulgaria, ma anche per l’Europa, come spiega Daniela Agre dell’Istituto nazionale di archeologia bulgaro, che ha coordinato gli scavi. «La tomba contiene tutto l’equipaggiamento da battaglia di questo guerriero. Ci sono una corazza…

NOVITÀESCOPERTE

STORIE IN MUSICA

GIACOMO PUCCINI QUI FINISCE L’OPERA Turandot fu l’ultima, modernissima e incompiuta creazione di Puccini. Ma fu anche il canto del cigno del melodramma italiano. “Qui finisce l’opera perché a questo punto il Maestro è morto”. Sono le parole (ma ci sono altre versioni della citazione) rivolte dal direttore d’orchestra Arturo Toscanini al pubblico del Teatro alla Scala il 25 aprile 1926, dopo avere interrotto la prima rappresentazione di Turandot. Quel mi bemolle sospeso nell’aria era infatti l’ultima nota scritta da Giacomo Puccini sulla partitura, rimasta incompiuta per la morte avvenuta il 29 novembre 1924. Finale cercasi. Nelle recite seguenti, Toscanini eseguì l’opera nella versione completata dal compositore verista Franco Alfano elaborando gli appunti lasciati dal maestro scomparso. Quando – giusto un secolo fa – il 65enne Puccini se ne andò…

STORIE IN MUSICA

UNA GIORNATA DA...

NOTAIO DEL SEICENTO VENEZIA 1633 Mi sono appena seduto a tavola per la colazione, quando la domestica mi avvisa che alla porta ci sono le mie vicine, con due testimoni. “Le sorelle, da poco vedove, hanno bisogno di una procura urgente, per dare incarico al fratello di riscuotere per loro conto alcune somme di denaro”, mi riferisce. Non me la sento di dir di no: perciò, a stomaco vuoto, le accolgo nella mia biblioteca e comincio a redarre l’instrumentum richiesto. Forse dovrei davvero dare retta al mio collega Niccolò Zan: vorrebbe ci associassimo, dividendoci oneri e clienti. Se ve lo state chiedendo, no, non abbiamo un legame di parentela ed è per questo che la trovo una buona idea: se faceste il mio lavoro, il lavoro del nodaro, scoprireste che…

UNA GIORNATA DA...

CHI L’HA INVENTATO?

IL PASSEGGINO Ideati nel ’700 per i figli della nobiltà inglese, i mezzi per portare in giro i bambini oggi sono diventati “smart”. Pensato per trasportare bimbe e bimbi in tenera età, il passeggino cominciò a prendere forma tra il 1733 e il 1739, quando l’architetto paesaggista inglese William Kent ideò, per i figli del duca di Devonshire, un piccolo abitacolo di metallo – simile a una conchiglia – che consentiva loro di stare in posizione semiseduta. Collegato a un telaio con ruote simili a quelle di una carrozza, poteva essere trainato da un cane, una capra o un pony, grazie alle briglie. Poi, dopo l’aggiunta di maniglioni utili a farlo spingere da governanti o genitori, il mezzo assunse lentamente i connotati odierni, ottenendo un successo planetario (al pari della…

CHI L’HA INVENTATO?

UNA BOMBA DI ENERGIA Autentico concentrato di energia e bontà, il tiramisù è oggi il dolce italiano più noto agli stranieri. Eppure, probabilmente non esisteva fino a cinquant’anni fa! Mascarpone, uova, cacao, biscotti savoiardi e caffè: ecco il tiramisù, finale quasi immancabile in ogni ristorante che si rispetti. Una vera e propria bomba calorica, dato che una porzione media supera le 500 kilocalorie, cioè circa un quarto del fabbisogno medio di un individuo. Eppure, la nostra ricetta non soffre delle mode salutiste e dietetiche ed è oggi il dolce italiano più diffuso al mondo, tanto che l’Accademia della Crusca ha attestato la presenza del termine “tiramisù” in ben 23 lingue straniere. Non male per un dolce che secondo la maggior parte degli esperti ha poco più di cinquant’anni di vita,…

IL MITO Melissa Il mito di MELISSA, il cui nome in greco significa “produttrice di miele”, è legato all’infanzia di Zeus. Per proteggerlo dal padre Crono – che aveva preso a divorare i propri figli dopo aver saputo dall’oracolo che uno di loro l’avrebbe spodestato – la madre Rea nasconde Zeus sul monte Ida, a Creta. Del suo accudimento incarica la capra Amaltea, che lo allatta, e appunto Melissa, che addolcisce il latte con il miele (sotto, in un quadro del Cinquecento). Nel mito Melissa si prende anche cura di Amaltea quando Zeus, per errore, le spezza un corno (corno che diventerà la “cornucopia”, traboccante di frutta e fiori, simbolo di abbondanza). Melissa è infine il nome di una pianta officinale dalle proprietà sedative e dall’aroma intenso che richiama le…

Una luce nel BUIO

Da millenni è una delle maggiori ossessioni umane: rischiarare la notte, prolungare la luce del giorno. Per vincere il buio l’Homo erectus, 1.500.000 anni fa, imparò a dominare il fuoco, stando alla leggenda, donato da Prometeo all’umanità contro il volere degli dèi. Poi accese le prime torce, avvolgendo tessuti imbevuti di olio attorno a bastoni. Infine le lucerne, conchiglie o pietre cave colme di grasso, con stoppini vegetali, molto somiglianti, nelle forme, a quelle contemporanee. Il nostro intraprendente avo fu insomma davvero geniale nello scoprire come accendere e spegnere a comando un bel falò. Tanto più che per le successive migliaia di anni il fuoco sarebbe rimasto la principale fonte di energia notturna. SACRO E PROFANO. L’epopea dell’illuminazione artificiale fu molto più della ricerca del modo di vincere la paura…

Una luce nel
BUIO

I GRANDI PROCESSI Brillante scrittore, eccentrico dandy, struggente poeta: quando pensiamo a Oscar Wilde non può che balenarci in mente l’elegante esteta simbolo della letteratura di fine Ottocento. Ma dietro l’immagine estrosa e libertina, il più noto tra gli scrittori britannici fu anche un uomo travolto da uno scandalo giudiziario che finì per distruggerlo. Il processo che lo condannò per oscenità non fu peraltro solo una vicenda legale, ma il riflesso dell’età vittoriana, un’epoca che dietro straordinari progressi scientifici e sociali, celava un lato oscuro fatto di ipocrisie e pregiudizi. RELAZIONE PERICOLOSA. Gli eventi che avrebbero portato Wilde alla rovina ebbero inizio nell’estate del 1891, anno in cui incontrò un poeta ventiduenne straordinariamente bello di nome Alfred Douglas, detto Bosie, rampollo di un’importante famiglia aristocratica di origine scozzese. All’epoca, Wilde…

FRA PASSIONE E SCIENZA

Nelle collezioni dei musei, prima fra tutte quella dell’Egizio di Torino, la seconda al mondo dopo quella del Cairo. Nelle piazze adorne di obelischi millenari, importati dagli antichi Romani e riscoperti nel XVI secolo, quando diventarono oggetto del primo studio d’età moderna sulle antichità egizie. Nella piramide che Gaio Cestio, membro di uno dei più importanti collegi religiosi dell’Urbe, volle avere come sepolcro nel I secolo a.C. Stanno lì, e in centinaia d’anni di studi e viaggi nella terra dei faraoni, le prove del rapporto che da secoli lega l’Italia all’Egitto, affascinante e misteriosa Cleopatra nelle mani rozze di un ammaliato Giulio Cesare. Un amore nato secoli fa, che si è trasformato nel tempo: da mito a disciplina accademica. Ne abbiamo parlato con l’egittologo Christian Greco, da 10 anni direttore…

FRA PASSIONE E SCIENZA

IL VIAGGIO DEI FARAONI

PRIMO PIANO L’Egitto per l’Occidente ha sempre rappresentato l’altrove. Un altrove geografico e di civiltà ammantato di fascino e di mistero, ma col vantaggio di essere accessibile, non un’Atlantide o una Shangri-La. Il greco Erodoto visitò il Paese e vi scoprì meraviglie così antiche che gli stessi abitanti suoi contemporanei avevano perso memoria delle loro origini. Per l’Impero romano l’Egitto era la più importante e la più ricca delle province. Nel Medioevo furono i tanti riferimenti della Bibbia a tenere vivo l’interesse per quella terra. Nel 1249 il re di Francia Luigi IX sbarcò in Egitto per conquistarlo in nome della Croce, e lo stesso fece (in nome di se stesso) il suo connazionale Napoleone nel 1798. Secondo la vulgata, fu uno studioso al seguito di Bonaparte, Jean-François Champollion (1790-1832),…

IL VIAGGIO DEI FARAONI

SCHIAPARELLI L’ARCHEOSTAR

PRIMO PIANO Le infinite distese del deserto, i grandi silenzi, le notti stellate. E di giorno il sole cocente, la sabbia e il canto degli operai al lavoro. Per mesi. Finché quel canto non si interrompe e un ragazzino arriva correndo: è emersa l’imboccatura di un pozzo, a Deir el-Medina, l’antico villaggio operaio che ospitava gli artigiani addetti alle tombe dei faraoni. “Sarà l’ingresso di una sepoltura?”, si chiede Ernesto Schiaparelli, che dirige la missione archeologica italiana impegnata sul sito. Conosce bene quell’altalena di emozioni: la fatica, l’attesa e la speranza che preludono a ogni scoperta. Non è certo la sua prima volta in Egitto, ma quello che compirà di lì a poco, all’alba del 15 febbraio 1906, sarà uno dei suoi più straordinari ritrovamenti: la tomba, miracolosamente intatta, di…

SCHIAPARELLI L’ARCHEOSTAR

GENIALE CHAMPOLLION

L’ultimo dei sette figli di Jacques, libraio di Figéac (Francia Nordorientale), venne al mondo il 23 dicembre del 1790. Narra la leggenda che avesse le iridi gialle e il colorito scuro tipico degli abitanti del deserto, presagio del suo futuro, intenso legame con l’Egitto. Ma se anche si fosse trattato di ittero, un fatto è certo: quel bambino, che di nome faceva Jean-François e di cognome Champollion, 32 anni dopo fu il primo a scoprire la chiave per decrittare i geroglifici, aprendo nuove frontiere alla conoscenza dell’antica civiltà dei faraoni. BUONI PROPOSITI. Se l’era ripromesso a 12 anni, di fronte alle misteriose iscrizioni osservate sui reperti della collezione privata di un membro della spedizione napoleonica appena tornata dall’Egitto (1798-1801).“Io le leggerò! Fra qualche anno, quando sarò grande, le leggerò!”, aveva…

GENIALE
CHAMPOLLION

EGITTOLOGIA MADE IN ITALY

PRIMO PIANO Intrepidi avventurieri e blasonati studiosi. Dai pionieri del XVIII e XIX secolo fino agli archeologi contemporanei, l’egittologia italiana può vantare figure di primo piano e internazionali, che hanno scritto pagine memorabili di questa disciplina. Grazie ai loro scavi è stato possibile esplorare alcuni dei monumenti più importanti e noti dell’Egitto. Le loro ricerche sul campo hanno riportato alla luce una grandissima quantità di manufatti che oggi possono essere ammirati nei musei di tutto il mondo. Da Giovanni Caviglia a Edda Bresciani, ecco sei illustri rappresentanti dell’egittologia italiana. GIOVANNI BATTISTA BELZONI Un gigante di quasi due metri con un fiuto eccezionale per le scoperte. Nato a Padova nel 1778, Giovanni Battista Belzoni rivelò ben presto la sua anima inquieta: a 16 anni iniziò il suo peregrinare per l’Europa spostandosi…

EGITTOLOGIA MADE IN ITALY

COME SI LEGGE LA STA TUA DI UN FARAONE ?

Per interpretare la statua di un faraone è necessario conoscere il messaggio veicolato da tutti gli elementi che la compongono. Per gli Egizi, infatti, l’immagine del sovrano, in pittura e nella scultura, non era soltanto un mezzo per celebrare ed esaltare il potere assoluto, ma anche una rappresentazione del faraone e della sua natura divina. I ritratti scultorei dovevano quindi aderire a rigidi canoni stilistici e seguire una complessa iconografia, in cui ogni singolo dettaglio, dall’abbigliamento agli accessori alla postura del corpo, aveva un significato preciso e profondamente radicato nella cultura religiosa dell’Antico Egitto. I SIMBOLI NELLA RITRATTISTICA REALE I ritratti dei faraoni avevano una serie di dettagli ricorrenti, ciascuno con un preciso significato. Nemès. Chiamato anche klaft, era il copricapo più usato per acconciare i capelli nelle cerimonie pubbliche.…

COME SI LEGGE LA STA
TUA DI UN FARAONE ?

SALVATE ABU SIMBEL

L’8 marzo 1960 il direttore generale dell’Unesco, Vittorino Veronese, lanciò un appello alla comunità internazionale per salvare il prezioso patrimonio archeologico della Nubia (regione storica dell’Africa Nord-orientale tra Egitto e Sudan), che rischiava di essere sommerso dalle acque del Nilo. Pochi mesi prima, il leader egiziano Nasser aveva inaugurato la costruzione della nuova diga di Assuan, una grande opera necessaria per regolarizzare il livello del fiume e garantire al Paese l’approvvigionamento idrico nei periodi di siccità. L’intervento avrebbe comportato la creazione di un grande lago artificiale, con gravi effetti collaterali tra cui l’inondazione dei monumenti millenari situati in quella regione di confine. “Che i popoli si uniscano per impedire al Nilo, fonte accresciuta di fecondità e di energia, di diventare la tomba liquida di parte delle meraviglie che gli uomini…

SALVATE
ABU SIMBEL

COME UNA SECONDA CASA

PRIMO PIANO “Questo è il Nilo / che mi ha visto / nascere e crescere / e ardere d’inconsapevolezza /nelle estese pianure”. In una delle sue liriche più famose - intitolata I fiumi – il grande poeta Giuseppe Ungaretti espresse tutto il suo attaccamento per l’Egitto, la terra dov’era nato nel 1888. La sua famiglia si era trasferita ad Alessandria d’Egitto nella seconda metà dell’Ottocento al seguito del padre, che aveva preso parte alla realizzazione del Canale di Suez insieme a migliaia di altri italiani. Fu quello il momento in cui l’emigrazione nostrana in Egitto raggiunse il suo culmine, richiamando un gran numero di tecnici, ingegneri e operai. Il viceré Mohammed Ali Pascià, fondatore dell’Egitto moderno, si avvalse di architetti e urbanisti italiani per progettare e costruire palazzi e quartieri…

COME UNA SECONDA CASA

I PIONIERI DELL’EGITTO

Ernesto Schiaparelli e la tomba di Kha Beppe Moiso (Ad Arte) La storia dell’ archeologo che nel 1906 scoprì la tomba intatta dell’architetto Kha e che ha rivoluzionato gli scavi in Egitto. Soprintendente alle antichità del Piemonte, Schiaparelli introdusse infatti un metodo di ricerca innovativo e un approccio moderno nella gestione dei beni culturali. Il volume, corredato da foto (alcune rare), svela nuovi aspetti della sua carriera e delle sue scoperte. Una lettura interessante non solo per gli studiosi, ma anche per gli appassionati di storia e di arte. Schiaparelli racconta: Missione Egitto 1903-1920 Alessandro Avataneo (Panini Editore) Missione Egitto 1903-1920 è il titolo di una mostra tenutasi al Museo Egizio di Torino nel 2017. L’esposizione raccoglieva oltre 400 oggetti tra documenti, diari e fotografie dell’epoca, ricostruendo le spedizioni archeologiche…

I PIONIERI DELL’EGITTO

Domande & Risposte

Perché Il Milione di Marco Polo si chiama così? Ci sono diverse teorie su questo nome. La prima, la più diffusa, rimanda a Emilione, soprannome usato dalla sua famiglia per distinguersi dagli altri Polo che esistevano nel Duecento a Venezia. Un’altra ipotesi invece vuole che fosse il nomignolo conferito al mercante veneziano dai suoi contemporanei per i toni esagerati (usa spesso la parola “milioni”) con cui descrisse le ricchezze del Kublai Khan, l’imperatore mongolo che regnò sulla Cina e presso il quale il viaggiatore veneziano soggiornò per quasi 17 anni. Dettato. Il Milione racconta del viaggio di Marco Polo, suo padre e suo zio da Venezia in Cina, tra il 1271 e il 1295; è suddiviso in tre parti che rispecchiano le fasi principali del percorso e contiene informazioni su clima,…

Domande & Risposte

L’UOMO CHE (SOPRAV)VISSE DUE VOLTE

CURIOSO PER CASO Il premio Nobel per la pace 2024 è stato assegnato all’organizzazione Nihon Hidankyo (diretta da Toshiyuki Mimaki 5), che riunisce tutte le associazioni di sopravvissuti alle bombe atomiche e all’idrogeno (quindi sia alle due storiche esplosioni di Hiroshima e Nagasaki sia ai test eseguiti in varie parti del pianeta). In giapponese i sopravvissuti alla bomba sono detti hibakusha e il più famoso di tutti è certamente Tsutomu Yamaguchi (1). L’inferno. Il 6 agosto del 1945 Yamaguchi, giovane ingegnere della Mitsubishi, è in viaggio di lavoro a Hiroshima e alle 8:15, quando sta per scendere da un tram, sente il rombo di un aereo. Non si preoccupa più di tanto perché da giorni il rumore dei velivoli americani è ormai familiare nella vita quotidiana delle città giapponesi. Ma…

L’UOMO CHE (SOPRAV)VISSE DUE VOLTE

1897-1906 Carabinieri a Creta

Dopo essere stata unificata nel 1861, l’Italia faticò molto a posizionarsi sulla scena internazionale per diventare parte del “concerto delle nazioni”. Il giovane Regno d’Italia, infatti, era territorialmente esteso e piuttosto popoloso, ma da un punto di vista militare non poteva certamente vantare uno status di grande potenza. Con il passare dei decenni questa situazione cambiò, in maniera graduale, poiché il Paese iniziò a inserirsi come parte attiva nelle principali questioni diplomatiche del Mediterraneo e a interessarsi all’Africa per intraprendere le sue prime avventure coloniali. Alla fine dell’Ottocento il Regno d’Italia era ormai considerato come una potenza di un certo rilievo da tutti i maggiori Stati europei e aveva conquistato la sua prima colonia in Eritrea. In ogni caso, ancora molto rimaneva da fare: Roma, per esempio, doveva dimostrare che…

1897-1906

Carabinieri a Creta

La favola di NATALE

Era gelida la notte di Natale del 1944 nel campo di concentramento di Neuengamme a Sandbostel, uno dei più grandi della Germania, costruito dai nazisti in una zona paludosa tra i fiumi Elba e Weser, poco lontano da Amburgo. Oltre il recinto del lager, stremati dagli stenti e dalla fatica quotidiana di sopravvivere, si trovavano rinchiusi quasi 70mila militari italiani i quali, all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943 che aveva spezzato l’alleanza con Hitler, si erano rifiutati di passare dalla parte dei tedeschi per rimanere fedeli al giuramento fatto al re d’Italia. E avevano consapevolmente scelto la strada della prigionia. Fra loro, lo scrittore Giovannino Guareschi (19081968), il “papà” di due fra i personaggi più amati della letteratura (e del cinema): don Camillo e Peppone. NEANCHE SE MI AMMAZZANO. Raffinato giornalista…

La favola di

NATALE

Uno Stato (democratico) per tutti

L’invasione “mirata” israeliana del Libano, la reazione a suon di razzi dell’Iran, l’uccisione del numero uno di Hamas Yahya Sinwar, gli attacchi di Israele su obiettivi militari iraniani: sono soltanto i paragrafi di un nuovo capitolo (in costante aggiornamento) della guerra che infiamma il Medio Oriente da oltre un secolo. Un capitolo cominciato il 7 ottobre 2023 con il pogrom di Hamas ai confini della Striscia di Gaza e che ha causato il massacro di 1.200 israeliani, in gran parte civili, e il sequestro di 250 ostaggi. E che ha portato Israele a un attacco totale per «eliminare le capacità governative e militari dei terroristi» con l’operazione Spade di ferro, che sta colpendo non solo la Striscia ma, appunto, anche il Libano e lo Yemen, non risparmiando obiettivi civili e…

Uno Stato (democratico) per tutti

Viaggio senza RITORNO

IL LIBRO La storia dello zio Guido, che donò il suo salvagente a un altro naufrago dell’Arandora Star e che, colpito da un pezzo di legno poco dopo essersi tuffato, morì nelle profondità dell’oceano Atlantico, è una delle prime storie di famiglia che ricordo. NON SAPEVO ANCORA LEGGERE. La mamma la raccontava a me e a mio fratello e le immagini che la mia mente creava nell’ascoltarla erano vaghe, molto astratte. Ricordo la prua gigantesca di una nave in un mare scuro, due omini piccoli piccoli, un salvagente e un asse di legno che cadeva addosso allo zio Guido che, pur sapendo nuotare, precipita nell’abisso dell’oceano. Ricordo che chiedevo alla mamma come poteva essere sicura che le cose fossero andate proprio così e lei che ci spiegava che, alla fine…

Viaggio senza
RITORNO

FOTOGRAFIA La mostra Il sociologo Danilo Dolci la chiamava “la terra dei poveri cristi”. Da questa definizione prende spunto la mostra itinerante curata da Mario Mattia (INGV, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) e Maria Donata Napoli (Accademia di Belle Arti di Palermo) partendo dalle foto dei grandi fotoreporter di Epoca, il magazine della Mondadori che immortalò il dramma del Belìce negli scatti di Mario De Biasi, Sergio Del Grande, Giorgio Lotti ed Alberto Roveri, e che continuò a documentare gli anni di promesse sulla ricostruzione cadute nel vuoto. Quando. Già proposta nella sede INGV di Catania, la mostra La terra dei poveri cristi – Il terremoto del 1968 nel Belìce è a Roma, presso la sede INGV di via di Vigna Murata 605, fino al 30/11, e poi ad…

MOSTRA FIRENZE MICHELANGELO E IL POTERE Il delicato rapporto dell’artista con i grandi dell’epoca in una mostra a Palazzo Vecchio. Non era un uomo facile. Il carattere fumantino è noto, il vorticoso giro di rapporti che tenne con i potenti del Rinascimento altrettanto: lavorò per papi, cardinali e duchi. D’altra parte, Michelangelo Buonarroti (1475-1564) era l’artista più popolare del suo tempo, nonché uno di quei geni assoluti che fecero il Rinascimento italiano. Ciò che ci resta da scoprire è che cosa pensasse dei suoi ricchi committenti. Perché, come scrive Giorgio Spini in Michelangelo politico e altri studi sul Rinascimento fiorentino (1999), «se avessimo altrettante informazioni sulla cultura, sulle idee, sui propositi di Michelangelo quante ne abbiamo sulla sua maniera di investire i propri guadagni o sui marmi da lui via…

NEI PROSSIMI NUMERI

PRIMO PIANO DALLA PERSIA ALL’IRAN Prima degli ayatollah c’era la Persia, con la sua storia millenaria. Vi raccontiamo come si formò l’impero che dominò a lungo la regione e che fu la culla di una grande civiltà, con città come Persepoli e i suoi palazzi (nella foto). STORIA MILITARE LEGIONARI Come era scandita la giornata del legionario? Dalla sveglia all’adunata, dalle marce alla costruzione del campo, la routine dei soldati nella Roma antica. NOVECENTO A SCUOLA In classe ai tempi di Mussolini, quando i bambini interpretavano il duce nelle recite scolastiche (come in questa foto scattata a Matera nel 1930). Cosa si imparava, oltre al saluto fascista? GIALLO STORICO L’EREDE La strana morte della regina Giovanna I, sovrana di Napoli, che nel 1382 fu vittima delle trame familiari. Chi armò…

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